

salve. La mattina del 2 i si dipanava per le vie del
centro « La prcxcssiòn dia Reliquia» con intervento
del Corpo Decurionale.
25. - Il 25 di giugno è dedicato a S. Massimo,
particolarmente venerato dai torinesi che salutano in
lui il primo Vescovo della loro città di cui si abbia
memoria. La vita di S. Massimo, una vita rivolta ad
opere di carità e di pietà, costantemente sorretta da
un coraggio e da una cultura esemplari. Ebbe con
tutta probabilità i natali nel Vercellese, e salì a quanto
scrive il Cibrario sul seggio episcopale di Torino
intorno all’anno 115. Vissuto in tempi in cui il paga
nesimo ancora vigoreggiava nelle nostre contrade si
adoperò a sgominarlo predicando con calda eloquenza.
Impiegò inoltre efficacemente le arti della parola per
incuorare i suoi diocesani contro i barbari che batte
vano la campagna circostante seminando strage e ter
rore, nonché per invitare in tempi di carestia i ricchi
a dividere i propri avevi con gli indigenti, imitando
il suo esempio. Abbandonò la vita terrena dopo il 452,
forse- a Collegno ove spesso si rifugiava a meditare.
2S. - Il 28 giugno 1820 un decreto di Vittorio
Emanuele I re di Sardegna, istituisce « la compagnia
Reale Sarda *: i nomi di Carlotta Marchiosini, di Gia-
cuita Pezzana, di Gustavo Modena, di Ernesto Rossi,
possono essere citati come quelli dei più fulgidi fra i
moltissimi astri del teatro di prosa, che risplendettero
in questa compagnia, ove quindicenne debuttò Ade
laide Ristori. La compagnia si produceva al teatro
d’Augennes e al Carignano.
Nel 1859 spira a Torino Carlo Ignazio Giulio,
deputato al Parlamento Subalpino, amico c collabo
ratore del Cavour, nato a S. Giorgio Canavcse nel
1803. Al Giulio spetta il merito dello sviluppo as
sunto dalle arri meccaniche e industriali in Piemonte,
che si allineò con i più progrediti paesi d’Europa.
29. - giugno 1536 i francesi occupanti Torino or
dinano l’abbattimento di quattro borghi sorgenti alle
porte della città. Scomparvero così un anfiteatro, veri
conventi non ché tredici chiese, testimonianze inso
stituibili dei tempi antichi.
30. - Il 30 giugno 1752 Carlo Emanuele III re di
Sardegna accorda al cugino principe di Carignano che
aveva l’intenzione di ricostruire il proprio teatro, il
permesso di occupare in a
ol nuovo progetto
del conte Benedetto Alfieri una parte della piazza che
si stendeva d’innanzi al suo palazzo.
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