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Grandi e memorabili furono le accoglienze che

ebbe dai suoi concittadini durante il primo corso

di recite che nel luglio 1877 essa tenne al Teatro

Municipale di Alessandria. Ritornava allora con

l'aureola della gloria alla sua città natale, donde

era partita venti anni prima con il solo suo baga­

glio di speranze e di sogni. Gli alessandrini corsero

ogni sera ad affollare il teatro, ed ogni sera al suo

apparire la Marini era salutata da lunghi e frago­

rosi applausi. Al termine della recita una gran

folla entusiasta l’attendeva all’uscita per accom­

pagnarla al suo domicilio. Alla sua serata d'onore

il Sindaco di Alessandria consegnò alla sua illustre

concittadina una corona d’argento con bacche d’oro

offerta con pubblica sottoscrizione dagli alessan­

drini. Non fu quello l’unico corso di recite della

Marini nella sua città natale: altri se n’ebbero in

anni susseguenti.

Virginia Marini, donna di alte facoltà intellet­

tuali e di elevata spiritualità, fu in relazione di

buona amicizia con le più illustri personalità della

politica, della letteratura e dell’arte del suo tempo.

Ne fanno fede i documenti che troviamo in un

prezioso volume di ricordi biografici e storici sulla

Marini raccolti da Riccardo Scaglia (3>. In questo

libro — oggi purtroppo quasi introvabile — ci in­

contriamo con Giuseppe Verdi, Adelaide Ristori,

Sarah Bernhardt, Andrea Maffei, Paolo Ferrari,

Leopoldo Marenco. Gabriele d’Annunzio, Pietro

Cossa, Angiolo Silvio Novaro. Enrico Panzacchi,

Angiolo Orvieto, Paolo Boselli, Luigi Lodi, Felice

Cavallotti. Roberto Bracco e moltissimi altri...

Nel 1894 Virginia Marini si appartò silenziosa­

mente e modestamente dalle scene, senza chias­

sose serate d’addio, e andò a stabilirsi a Roma.

A chi le aveva chiesto il perchè di quel suo ritiro

così prematuro essa ris{K>se che abbandonava le

scene, prima che le scene abbandonassero lei... Ma

il ministro della pubblica istruzione di allora. Guido

Baccelli, la chiamò a dirigere la Scuola di recita­

zione dell’Accademia di Santa Cecilia che aveva

«3• R iccardo S cag lia. V irg in ia M a rin i <1842-1918' -

Tip Fratelli Grasso. Alessandria

1929.

sede nella stessa Roma. La nostra Virginia ac­

cettò di buon grado l’invito del Governo e si dedicò

a quell’insegnamento per tutto il resto della sua

vita. Si ripresentò ancora per quattro volte sul

palcoscenico in speciali occasioni: nel 1895 a Roma

al Teatro Valle per accrescere il fondo per il mo­

numento a Pietro Cossa; ancora a Roma e poi a

Firenze per la ricorrenza dell’80 genetliaco di Ade­

laide Ristori e di Tommaso Salvini, e, infine, nel

1910 a Bologna per festeggiare il centenario del-

l'« Arena del Sole ». In questa ultima circostanza

la Marini si ripresentò nella Esmcralda di Gia­

cinto Gallina, con il concorso di Novelli. Zacconi,

Ruggeri e Lyda Borelli.

Nel 1901 le era morto il marito; e quella perdita

fu per lei un gravissimo colpo. Per il dolore che

ne risenti cadde inferma. Superata la malattia,

continuò nel suo ufficio d’insegnante.

La Scuola di recitazione dell'Accademia di Santa

Cecilia sotto l'impulso e le direttive della Marini

assunse un’importanza altissima. A quella ricor­

revano i capocomici delle migliori compagnie dram­

matiche per la ricerca di attori valenti ; l’aver fre­

quentato i corsi d’insegnamento della signora Ma­

rini era per gli allievi una patente di abilità e una

garanzia di sicura riuscita. Da quella scuola usci­

rono infatti nomi notissimi alle attuali genera­

zioni come, per citarne alcuni, Sergio Tòfano, Luigi

Cimara, Egisto Olivieri, Franco Becci, Mario Briz-

zolari e altri.

Tale è la storia di Virginia Marini, storia dolce

e romantica, seppure vissuta nella luce della fama

e della gloria. La serenità che le fu compagnia nei

suoi affetti familiari e nelle amicizie, non l’abban­

donò neppure nell’ora del suo tramonto. Si spense

serenamente nella notte dal 13 al 14 marzo 1918.

Aveva settantacinque anni. La sua salma riposa

al Campo Verano presso la tomba di sua madre.

Sulla epigrafe che la ricorda vennero incise queste

semplici parole: « Virginia Marini -onore e vanto

dell'arte drammatica italiana - qui - presso la

madre -volle essere sepolta ».

La città di Alessandria in memoria della sua

illustre cittadina ha dedicato al nome di Virginia

Marini un corso della città e un teatro.

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