

Margherita, la futura prima Regina d'Italia, inter
venendo sovente alle sue recite, in diverse occa
sioni ebbe a inviarle doni di alto valore. A Venezia
si organizzarono per lei fiaccolate e luminarie. A
Torino — dove l’arte drammatica, per lunga tra
dizione, fu sempre tenuta in gran pregio in ogni
ceto sociale — la Compagnia Marini era fra le più
attese e desiderate; il Politeama Gerbino l’acco
glieva ogni anno per una, e talvolta anche per due
lunghe « stagioni ».
I maggiori autori drammatici dell’epoca scris
sero per lei parecchi dei loro migliori lavori; Pietro
Cossa la Messalina ', Paolo Ferrari Li due dame (1)
e II ridicolo; Giuseppe Giacosa II marito amante
della moglie; Andrea Maffei tradusse per lei la
Medea del Grillparzer. Oltre al teatro di produ
zione nazionale (la Marini era anche una mirabile
interprete di Mirandolina, della Loeandiera, di Co
rallina e della Serva amorosa di Carlo Goldoni e
di Esmeralda nella commedia omonima di Giacinto
Gallina) tenne nel suo repertorio il fior fiore delle
commedie e dei drammi francesi degli autori più
in voga di allora, come La signora dalle eamelie,
Odette, La straniera, Demi-monde, Fernanda,
Adriana Leeouvreur. Fu la prima attrice che fece
conoscere all'Italia il teatro di Enrico Ibsen reci
tando negli Spettri con Ermete Zacconi (Osvaldo).
Fra tutte le cose che di Virginia Marini scris
sero illustri personalità dell'arte, della letteratura,
della politica, ci sembra che la definizione più cor
rispondente alle qualità e ai meriti di lei sia quella
tracciata da Antonio Fradeletto: « Virginia Ma-
rin, attrice insigne e donna moralmente eletta,
non può essere dimenticata da chiunque ebbe la
ventura di applaudirla in teatro e di avvicinarla
fuori del teatro. La sua voce era una musica sua
dente e avvincente, limpida musica che gli anni
mai non velarono; la dizione ed il gesto ammire
vole per dignità e grazia; il suo atteggiamento
abituale e il piccolo passo con cui incedeva, segni
naturali di compostezza e di ritegno. Essa inter
pretò nobilmente il romanticismo cavalleresco, pa
triottico, casalingo, in un tempo in cui il palco-
scenico era più dominato dalle effusioni deH'anima
che dagli scatti della nervosità ».
Virginia Marini era anche una fervida patriota.
Racconta Giuseppe Cauda (2) questi due episodi:
« Quando l’Oberdan fu condannato a morte, Vir
ginia Marini trovavasi a Trieste con la Compa
gnia di suo marito, e recitava al < Filodramma
tico ». Essa firmò, insieme a molte signore, il di
spaccio a Francesco Giuseppe, invocante la grazia
di Oberdan. L ’Imperatore, per tutta risposta, man
dò il carnefice. La sera in cui ebbe luogo l’impic
cagione, la Marini non volle recitare. Tuttavia il
teatro non restò chiuso, perchè la polizia aveva
minacciato lo sfratto della Compagnia ove lo spet
tacolo non avesse avuto luogo. Alla rappresenta
zione, però, non assistettero che pochissime per
sone, espressamente mandate dalla polizia, e gli
attori se la sbrigarono in fretta e furia ».
Durante un’altra lunga stagione a Trieste, la
Compagnia Marini, ch’era tra le più benvise, aveva
promesso, fra l’altre commedie nuove, anche Le
due dame del Ferrari. Giunto il tempo di mandare
in scena questo lavoro, il capocomico fece portare
il copione alla censura, per ottenerne l’approva
zione. Il manoscritto fu restituito ben presto. La
censura oltre a pretendere che tanto l’ufficiale di
artiglieria quanto quello della marina non indos
sassero la divisa italiana, ma comparissero vestiti
in borghese, aveva cancellato una « battuta » d’una
delle protagoniste, e precisamente questa: — Mia
figlia Margherita è il più bel fiore dei giardini
d’Italia —. Il capocomico Marini tentò di far ap
provare anche questa fra*V- ) titii non vi riuscì. Non
si voleva alcun cenno all'Italia. La sera della re
cita, quando l’attrice arrivò al punto in cui doveva
dire le parole state soppresse, si fermò — come
di preventivo accordo — e rivolse un'occhiata
molto espressiva al pubblico. Questi comprese —
tanto più che molti erano stati informati del
fatto — e proruppe in un applauso formidabile,
che durò alcuni minuti. Ma non fu emesso un
grido, per cui la polizia non potè impedire che il
lavoro si replicasse. In seguito, però, nessuna Com
pagnia potè più dare Le due dame a Trieste.
L'attuale Teatro Virginia Marini.
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La prima rappresentazione di « Le due dame >
di Paolo Ferrari ebbe luogo a Torino nel settembre 1877
al Politeama Gerbino con la Compagnia di Virginia
Marini Quella • prima • (u coronata dal più grande
successo
<2*
G iuseppe C auda.
Figure e figurine del Teatro
di prosa -
Edlt
G .
Astesano. Chieri 1925.