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Il Consiglio Comunale di Torino

favorevole alla realizzazione dei trafori

del Col della Croce e del Gran S. Bernardo

d i O B E R

Torino è stata sistematicamente straniata dalle

grandi vie di comunicazione, che si sono a inano

a mano aperte attraverso le Alpi dopo la costruzione

del traforo del Frejus, ostacolando ogni iniziativa

per aumentare gli stessi traffici che i Paesi occiden

tali dovrebbero stabilire per strade più rapide col

nostro mare ligure. Le nuove strade, che oltre auspi­

care dobbiamo agire perchè al più presto abbiano

ad aprirsi nel massiccio del Monte Bianco, hanno

la funzione di ravvivare nuove fonti turistiche e

mercantili, riguardanti economie complementari, sia

di Torino che Genova e Savona, con forte vantaggio

per la Svizzera che si trova isolata dal mare ed al

quale ha tutto l’interesse di giungervi il più celer­

mente possibile ed al minor costo, per difendere dalla

vicina concorrenza francese il turismo cosmopolita

che da ogni parte dei mondo ed in ogni stagione vi

confluisce richiamato dalle bellezze naturali del Paese

e dalla moderna e ospitale attrezzatura turistica.

Non minore importanza assume la realizzazione

del traforo del Col della Croce nella Valle del Pellice,

per assicurare a Torino una comunicazione diretta

per Marsiglia, che agevolerebbe i nostri rapporti col

grande porto francese, ma anche i traffici con Milano

e tutto il Settentrione italiano.

Trafori, quelli del Gran San Bernardo nella Valle

d’Aosta, e del Col della Croce nella Valle del Pellice.

d’interesse regionale e nazionale, che hanno otte­

nuto l’unanime approvazione del Consiglio Comuna­

le di Torino attraverso due distinte mozioni elaborate

dall’apposita Commissione Consigliare per lo studio

delle comunicazioni stradali, ferroviarie ed idrcviarie

riguardanti la nostra città.

Per quanto ha riferimento al traforo del Gran

S. Bernardo la mozione ricorda che la Commissione,

prima di esprimere il suo pensiero, ha sentita l'opi­

nione dei principali enti torinesi: Camera di Com­

mercio. Unione Industriale, Fiat. Ente del Turismo,

Pro Piemonte, Pro Torino; nonché le dettagliate rela­

zioni dei vari Comitati promotori e patrocinatori;

quindi esaminata con la massima scrupolosità ed ob-

obiettività la complessa relativa documentazione, ha

precisato il risultato degli studi compiuti e le con­

clusioni alle quali

è

pervenuta in merito all’interesse

di Torino nella questione dei trafori alpini della

Valle d’Aosta.

Stabilito che due sono le vie in discussione per

l’accesso dell’estero alla Valle d’Aosta, uua attraverso

il Monte Bianco, l’altra attraverso il Gran S. Bernar­

do, la Commissione ha constatato che secondo gli

ultimi progetti presentati, entrambe le vie conflui­

scono sul versante italiano verso località relativa­

mente vicine, mentre esse si differenziano decisa­

mente per quanto si riferisce all'orientamento verso

l’estero al di là delle Alpi.

Infatti la prima serve agli scambi essenzialmente

turistici, con la Francia lungo la direzione del 45"

parallelo; quella del S. Bernardo si protende carat­

teristicamente a raccogliere il traffico della Svizzera e

dell’Europa centrale, lungo il 7“ meridiano a traverso

Torino, verso il mare.

Tale orientamento di carattere generale delle due

strade, obiettivamente, devesi però rilevare che se­

condo elementi fomiti il traforo del Monte Bianco

potrebbe venire incontro anche a queste ultime esi­

genze, qualora venissero portati a termine i lavori

della strada, in corso di costruzione, Martigny —

Col des Forclaz - Col des Montets — Chamoniz,

pur non nascondendosi che, allo stato attuale delle

relazioni intemazionali, il successivo superamento

delle barriere doganali alle quali questa strada co­

stringe, possa costruire un ostacolo al traffico.

Per quanto si riferisce alla situazione delle com­

plesse pratiche inerenti a questioni del genere, la

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