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REALTÀ E FANTASIA

TOGHE E PENNELLI

d e l l ' A v v . G I U S E P P E V A U D A G N A

Magistrati ed avvocati, per strade diverse dalle

usuali, finiscono per sentirsi un poco parenti. Vedia­

mo un po'.

E’ successo che a Calciavacca Francesco Butta­

fuoco abbia comprato da Secondo Battilastra, al prez­

zo di lire 150 mila, una mucca e che. ricoveratala

nella stalla e chiamato il veterinario, questi l’abbia

riscontrata affetta da idrocefalia cronica o capostorno.

Ergo vizio occulto, denuncia nel termine d’uso, discus­

sioni e scontri. Ciascuno resta nelle sue posizioni,

compresa la mucca. Deinde ira et pugna. Interviene

l’avvocato Ardito che si trova stragiudizialmente con­

trastato dall’avvocato Lento.

Allora, nel giro di poche settimane. Buttafuoco e

Battilastra perdono nome e cognome, per diventare

solo attore e convenuto, poi pianamente si dissolvono,

insieme alla mucca, al capostorno, al prezzo, in tanti

numerini catalogati parte in C. C. e parte in C. P. C.

A questo punto nasce la copertina: uno stampato

allegro, verde o rosso o giallo, un gioiello di pazien­

za. che si prende attore, convenuto, mucca idrocefala

cronica, prezzo con tutti i numerini conseguenti e se

li conserva, se li coccola senza protestare mai. La

copertina vive la vita sua, fatale come una Nemesi,

imperterrita come quel tale che comandò, alle Ter­

mopili, i Greci. Le alluvioni sommergono e travol­

gono le scrivanie, ma le copertine galleggiano...

Accade cosi che un giorno, disputandosi intomo

ad essa, affidata al giudice Saggio assistito dal Can­

celliere Diligente, della necessità di una consulenza

tecnica, il verde o il rosso o il giallo acuisce in uno

dei disputanti, in quello che ha Yhohhy. il bisogno di

prender sù colori e pennelli, trovare un prato così e

cosi, un gruppo d'alberi cosà, e magari un filo di col­

lina sull’orizzonte...

Parte, dipinge e toma, rasserenato e franco.

Ho sempre sospettato che a Giovanni Carnerana.

magistrato inquirente, lo splendore e la misura del

sonetto sulla medaglia siracusana, bello come un tem­

pietto corinzio a specchio di un mare color delle vio­

lette care a Pindaro, gli siano balenati dentro, classici

e perfetti, a contrasto e compenso di un qualche ver­

bale di furto con destrezza.

Cos’è quel dipinto di prima? 11 passatempo o la

passione recondita, l’evasione dall’usuale o l’affiorare

di quello che si sarebbe voluto fare se si fosse po­

tuto, a suo tempo, liberamente scegliere?

A. » r « i . . T i y

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CJmd.)

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