

elencati e qualificati in ordine cronologico, in rela-
zione alle principali vicende storiche di sviluppo e di
trasformazione.
- Nel periodo napoleonico, progettazione e parzia-
le realizzazione di un sistema di viali di circonvalla-
zione (nell'ambito, il Viale di S. Secondo, attuale
Corso Vittorio Emanuele II, tra Corso Re Umbe
rt
o e
Corso Inghilterra) e di grandi piazzali alberati agli
sbocchi degli assi di penetrazione (nell'ambito, il
piazzale di Porta Nuova, sul luogo dell'attuale Piaz-
za Carlo Felice, e il piazzale di Porta Susa, sul luogo
dell'attuale Piazza Statuto) atti a costituire nuovi
elementi di raccordo tra il sistema territoriale delle
strade reali alberate e il sistema degli assi urbani
barocchi (nell'ambito, nel settore compreso tra Via
Roma e Via Ga
ri
baldi), attraverso l'ampia corona
delle smantellate fortificazioni.
— Dopo la restaurazione, progetto (Gaetano Lom-
bardi, 1817) e realizzazione della Piazza d'Armi di
S. Secondo, sull'asse dell'attuale Corso Vittorio
Emanuele II, tra Vca XX Settembre e Corso Re
Umbe
rt
o.
- Nell'ambito del
Piano di Ingrandimento della
Capitate
di metà Ottocento, risulta fondamentale il
Piano Fuori Porta Nuova
(Carlo Promis, 1851), con
la definizione dell'attestamento della stazione sul-
l'asse principale della città (Via Roma) e la forma-
zione del sistema delle Piazze Carlo Felice, Paleo-
capa e Lagrange, dei primi tratti delle Vie Sacchi e
Nizza e del tratto di Corso Vittorio Emanuele II (tra
Porta Nuova e Corso Re Umbe
rt
o), affiancati da
isolati porticati caratterizzati da architettura rigoro-
samente unitaria e da chiara e razionale organizza-
zione, simmetrica rispetto all'asse longitudinale, dei
volumi e degli spazi esterni e di quelli interni ai
cortili.
Come collegamento fisico e funzionale al piano
della città in espansione, si ricorda anche il
Piano
per l'ingrandimento parziate fuori di Porta Susa e
sulta regione Valdocco
(Carlo Promis, 1851), in cui
vennero realizzati i due isolati a fronti porticate uni-
tarie sul proseguimento di Via Ga
ri
baldi, tra Corso
Palestro e Piazza Statuto (scheda
59).
- Nel 1857, piano di espansione della città nel
settore sudoccidentale in corrispondenza dell'area
della Cittadella smilitarizzata (dal 1852) (Carlo
Promis con disegni del 1853 e planimetria definitiva
firmata dall'Ingegnere Capo della Municipalità
Edoardo Pecco, 1857). II piano confermava una
nuova Piazza d'Armi (tra gli attuali Corsi Re Um-
berto, Stati Uniti, Vinzaglio e Matteotti), la realiz-
zazione delle Piazze Solferino, di Porta Susa (attuale
Piazza XVIII Dicembre) e Statuto, il prolungamento
di 'Via S. Teresa nel nuovo asse di Via Cernaia,
pensato ad architettura uniforme e porticato su en-
trambi i lati, centrato sulla Stazione della Ferrovia di
Novara. Nel 1862 con la normazione integrativa per
la realizzazione degli isolati porticati di Via Cer-
naia, viene concessa una certa autonomia ai pro-
getti di facciata, purchè sia fatta salva la «eurit-
mia» e la «simmetria» di ciascun isolato (scheda
99).
- Nel
1864-1865, piano
esecutivo
del
complesso
porticato
a
fronti unitarie
di Piazza
Statuto
(Giu-
seppe
Bollati,
per la Italian Building Society), rea-
lizzato
in
parte
con
capitale straniero (scheda 58).
— Nel 1872 ulteriore spostamento della Piazza
d'Armi, prolungamento di Corso Vittorio Ema-
nuele II e edificazione della Piazza d'Armi nel
luogo tra Corso Re Umberto, Corso Vinzaglio,
Corso Matteotti, Corso Stati Uniti; a Sud di Corso
Vittorio Emanuele II viene prevista una edifica-
zione a « villini » e « palazzine » (schede 1 e 2 del
Quartiere 3); a Nord del corso e sui risvolti di
Corso Vinzaglio e di Corso Galileo Ferra
ri
s, ven-
gono previsti isolati porticati ad altezza uniforme
(scheda
274)
e ad architettura uniformata.
Nel 1878, piano di lottizzazione e regolazione
integrativa del complesso porticato di Corso Vin-
zaglio (scheda
157).
Nel 1881 e nel 1924, piani di lottizzazione
degli isolati, rispettivamente ad Ovest ed Est di
Corso Re Umberto, tra Corso Matteotti e Piazza
Solferino, sui terreni già occupati dalla Cittadella
e previsti, in prima istanza, a piazza.
III.2.
Etementi edilizi
Si rimanda all'analisi operata per il Progetto
Preliminare di Variante al P.R.G.C. (allegato tec-
nico
AA.VV.
It riconoscimento di ctassi tipologi-
che edilizie net nucleo centrate di Torino,
1980).
IIL3.
Spazi di vatore o interesse ambientate
elo
di relazione (esterni ai comptessi urbani indivi-
duati)
Non sono stati segnalati specificatamente spazi
di questo tipo. Si segnala tuttavia il carattere di
parco lineare urbano che avevano in origine i
grandi viali, a quattro ordini di alberi, progettati a
scacchiera sull'area dell'ex Cittadella (cfr. rela-
zione generale su « Assi e Direttrici »).
Si segnalano all'attenzione anche il carattere e
la dimensione eccezionale nella scacchiera dei via-
li, di Corso Matteotti e di Corso Stati Uniti, che si
possono considerare spazi interni alla città piutto-
sto che assi di collegamento tra sue parti distinte e
che necessitano (soprattutto il primo) di netta ri-
qualificazione fisica e funzionale.
Per dette zone a verde progettato (Giardino
Lamarmora, Giardini della Cittadella e Corso Sic-
cardi) si rimanda alle rispettive schede.
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