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— connotato prevalentemente

dalla relazione col parco urbano del Valentino e con

la fascia fluviale del Po,

da tessuti urbani organizzati ad isolati chiusi di im-

pianto molto omogeneo e razionalmente progettato,

con tipi edilizi residenziali e commerciali risalenti

alla pianificazione urbanistica avviata a metà del-

l'Ottocento. (Progetto di ingrandimento del 1846,

« Piano Promis » del 1851, Regi Decreti di variante

ed integrazioni del 1853

e

del 1854)

— la cui immagine urbana corrisponde alla pia-

nificazione della metà Ottocento attuata con piani di

ingrandimento della città a Sud del Viale del Re

(tratto di Corso Vittorio Emanuele II da Porta Nuova

al Po), le cui risultanze urbanistiche ed edilizie sono

a carattere prevalentemente omogeneo e tendenti a

forte compattezza formale.

II. INDIVIDUAZIONE

La perimetrazione dell'ambito coincide, salvo

per qualche piccola riduzione al limite Est, con quel-

la indicata dal Progetto Preliminare di Variante al

P.R.G.C..

La zona interessata ha come limiti

— a Nord il confine di quartiere

a Ovest, oltre la Via Nizza, la barriera urbana

della ferrovia

- a Est una porzione che, sebbene urbanizzata

qualche anno dopo rispetto al resto dell'ambito, oggi

non conserva più le connotazioni edilizie caratteriz-

zanti l'ambito

- a Sud una zona di urbanizzazione più tarda, con

connotazioni molto diverse da quelle dell'ambito.

I principali elementi stradali storici interessanti

l'ambito sono costituiti da

- Corso Vittorio Emanuele II e Via Nizza, assi

rettori della composizione urbana

- Corso Guglielmo Marconi, antico viale seicente-

sco di attestamento bipolare tra il Castello del Valen-

tino e la Chiesa e Convento di S. Salvario, poi asse

rettore della composizione urbana.

III.

QUALIFICAZIONE

III.1. Elementi urbanistici

La vicenda di sviluppo e trasformazione del-

l'ambito può essere schematizzata nelle seguenti fasi

a)

organizzazione difensiva della città con opere

esterne fortificatorie conseguenti al primo e secondo

ampliamento di Torino (XVII secolo) e organizza-

zione rurale del territorio foraneo, rilevabili dalla

Carta topografica della Caccia,

[1762]; dalla

CAR-

TA COROGRAFICA DIMOSTRATIVA [...]

di

Amedeo Grossi, 1791; dal

PLAN GEOMETRIQ UE I

de ta Commune de I TURIN [...],

1805, caratteriz-

zata da

— opere di fortificazione esterne alla cinta bastiona-

ta (rivellini e rampari) completate ancora durante il

corso del Settecento

— aree libere di rispetto alle fortificazioni, di uso

agricolo precario

- grandi viali di collegamento «aulico», derivanti

dall'opera di disegno territoriale sei-settecentesco,

quali: il viale tracciato dalla Porta Nuova al Conven-

to di S. Salvatore, insistente sulla via di collegamen-

to extraurbano da Torino a Nizza — ora Via Nizza

—; i viali adducenti alla «delizia» reale del Valenti-

no, sia dal convento ora Corso Marconi —, sia

dal rondò fuori Porta Nuova — ora completamente

scomparso —; il viale adducente ad alcune presenze

rurali nel territorio quali la Cascina Bellardi

ora scomparso

- due importanti edifici seicenteschi, l'uno con-

ventuale (S. Salvatore) e l'altro di residenza ex-

traurbana della corte (Castello del Valentino)

b)

fase di organizzazione urbanistica successi-

va al disarmo delle fortificazioni (primi anni del-

l'Ottocento) e primo impianto del Borgo S. Salva-

tore, a partire dal

Progetto di ingrandimento

(B.

Brunati, C. Mosca, G. Barone, 1846), subito se-

guito dal

Piano Fuori Porta Nuova

(Carlo Promis,

1851), da un Regio Decreto di

Variante,

1853, e

dal

Piano d'ingrandimento

e

varianti, I854; leg-

gibile nel

Catasto RABBINI ,

1866, caratterizzata

da

- tracciamento di nuovi isolati a maglia regolare in

proseguimento delle strade già presenti a Nord del

Viale del Re (Corso Vittorio Emanuele II); si nota

però una declinazione dei tracciati nello spigolo

Sud-Ovest a causa della variante del 1853 (Carlo

Gabetti) ove si prevedeva lo spostamento dell'asse

di Via Saluzzo

- impianto di edifici entro i lotti così definiti; scar-

samente edificata resta l'ultima striscia di lotti pro-

spiciente l'attuale Corso Massimo D'Azeglio. L'edi-

lizia si organizza su lotti regolari, a cortina continua

su via, con cortili chiusi

c)

completamento dell'organizzazione urbana

nelle zone ancora inedificate e saturazione degli iso-

lati precedenti, pressoché conclusa entro il primo

decennio del Novecento, con sporadici episodi nei

due decenni seguenti; leggibile nella

Carta delto

Stato Maggiore Sardo,

1881; nella

PIANTA I DEL-

LA CITTA DI TORINO I COLL'INDICAZIONE

DEL PIANO UNICO REGOLATORE E DI AM-

PLIAMENTO [...],

1907 e caratterizzata da

costruzione dei lotti ancora inedificati lungo

Corso Massimo D'Azeglio, presso l'attuale Piazza

Madama Cristina, sulla Piazza S. Salvario, lungo il

Corso Marconi.

111.2.

Etementi edilizi

Le classi tipologiche residenziali caratterizzanti

l'ambito e legate alle sue vicende di sviluppo e tra-

sformazione urbanistica sono:

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