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Dati di topografia antica quali premesse per un'archeologia

urbana

Donatella RONCHETTA

In occasione della stesura dell'inventario dei

Beni Culturali Ambientali del Comune' di Torino,

finalizzato alla stesura del Piano Regolatore, l'inda-

gine sull'insediamento di età romana e tardo-antica,

inteso come primo nucleo della formazione della

struttura urbana delle epoche successive, si

è

svolta

attraverso due momenti conoscitivi.

Si è proceduto, in primo luogo, ad una ricerca di

tipo puramente bibliografico, mirata ad evidenziare

soprattutto i dati archeologici relativi alla localizza-

zione di testimonianze architettoniche e urbanisti-

che, organizzati per grandi sequenze cronologiche,

mentre i dati relativi alla cultura materiale, in questa

sede di importanza limitata rispetto al fine richiesto,

non sono stati oggetto di particolare rilevamento. I

dati raccolti sono stati quindi riletti nell'ottica della

struttura della città antica, si

è

cercato cioè di dare a

queste evidenze archeologiche una interpretazione

ed una collocazione topografica.

Il quadro che ne

è

emerso, evidenziato sulla car-

tografia; ricompone nelle linee essenziali la forma

urbana; la diffusione e la posizione di queste emer-

genze lasciano infatti individuare il centro, i sobbor-

ghi. le grandi direttrici di transito che fuoriescono

dalle porte, prolungamento del cardo massimo e del

decumano massimo e che interessano il territorio.

Sulla base di quanto è stato possibile dedurre e

ricostruire si sono individuate delle zone di maggio-

re interesse, innanzitutto per il rinvenimento di te-

stimonianze fisiche, quindi per il loro intrinseco va-

lore storico. Queste zone, che solo necessità prati-

che hanno costretto a delimitare in maniera rigorosa,

sono state segnalate come « aree da sottoporre a par-

ticolari norme in rapporto alla possibilità di reperi-

menti archeologici «, e questo in relazione alla loro

primaria importanza documentaria come anche alla

possibilità di reperire in esse nuovi dati, significativi

per la conoscenza della storia della città. Pare utile

sottolineare infine come in queste aree i pochi mo-

numenti emergenti, di interesse storico-monumenta-

le e anche turistico, possano essere salvaguardati

e

recuperati alla conoscenza e alla fruizione del pub-

blico se legati in un sistema di verde, di percorsi

pedonali e museali (

1

).

La prima area individuata corrisponde all'area

urbana della città romana compresa entro la cinta

muraria, di cui si conservano come particolari emer-

genti alcune torri, una porta e tratti di cortina (

2

).

La seconda area comprende una larga fascia, al

di fuori ed intorno alle mura, che si estende a nord

sino al fiume Dora; ad est quest'area trova riferimen-

to con il limite delle fortificazioni seicentesche e il

percorso verso il fiume Po lungo l'omonima via; a

sud l'area interessata si spinge più lontano fino al-

l'altezza delle Vie Arsenale-Cavour; ad ovest fino

all'altezza approssimativa dei Corsi Palestro-Val-

docco.

La terza area corrisponde alla fascia a settentrio-

ne della città murata delimitata da Corso Valdocco e

racchiusa dalla sponda destra della Dora e sinistra

del Po.

Infine la quarta area è da individuarsi sul versan-

te settentrionale della collina, prospiciente il Po,

a sud della città, in località « bric della Maddale-

na», sita all'interno dell'attuale Parco della Rimem-

branza.

Per quanto attiene la prima area, i numerosissimi

ritrovamenti avvenuti dal Settecento ai giorni nostri si

trovano riassunti e riferiti alla cartografia della città.

Gli esempi più significativi sono la pianta di Torino

del Bagetti indicativa di una realtà del sec. XV —

allegata alla Guida del Paroletti (

3

), la

Pianta di Tori-

no romana,

del Promis inclusa nella sua opera (

4

), la

più famosa carta del D'Andrade, aggiornata fino al

1914 (

5

) e infine l'aggiornamento (1966) di quest'ul-

tima curato dalla Finocchi e pubblicato in

Forma

Urbana [...1

(

6

). In questa sede tali ritrovamenti non

vengono ripresi in quanto, pur costituendo la parte

preponderante dei dati che hanno determinato le co-

noscenze attuali della

facies

romana della città, sono

suscettibili di ulteriori integrazioni in particolari si-

tuazioni (

7

) in un'area in cui si presume che gli inter-

venti sull'esistente saranno limitati e la cui tutela, per

la sua importanza, dovrebbe comunque essere assicu-

rata. Gli interventi nel sottosuolo (rinvenimento di

tratti della pavimentazione stradale e della rete di

fognatura) permettono di ricostruire con buona ap-

prossimazione il reticolo viario impostato su schema

ortogonale e hanno portato in luce l'unico edificio

pubblico monumentale (

8

), il Teatro, collocato nel

settore nord-orientale della città. Dell'antica pianifi-

cazione pare solamente proponibile l'ubicazione di

alcune aree pubbliche (

9

), mentre rimane del tutto

sconosciuta l'edilizia privata che doveva occupare

gran parte delle 72 insulae.

Nell'area immediatamente

extramoenia,

la se-

conda individuata, si segnala la presenza di necropo-

li, evidenziate dalle strutture monumentali, dai cor-

redi e da epigrafi, nonché di insediamenti a carattere

artigianale-produttivo. Numerosi ritrovamenti carat-

terizzano la zona nord di quest'area extraurbana, che

ha come fulcro la

porta principalis sinistra

(Porta

Palatina) (

10

): innanzitutto ritrovamenti di tipo fune-

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