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dei
Milanesi all'Esercito Sardo,
trasportare questo al sud del Pa–
lazzo Madama ed al nord allogare una delle statue che s'erano
tolte dal giardino detto dei Ripari.
Ma il Consiglio Comunale stimo prudente non pronunziarsi fin
d'allora sulla questione. Fu solo nella seduta del 9 maggio r873,
che
la
Commissione municipale d'ornato
definì l'ubicazione del mo–
numento in discorso, proponendo con approvazione del Consiglio,
ch'esso fosse eretto sulla piazza Carlo Felice, colla fronte rivolta
verso l'edificio della Stazione centrale.
Si discusse lungamente; osteggiavano il luogo il cav. Balzico, il
consigliere Valperga di Masino ed altri; v'era per contro l'annuenza
di S. M.
il
Re e della Famiglia d'Azeglio, al cui parere e mate–
rialmente e moralmente era il caso di attenersi.
Il Consiglio finì per approvare
la
scelta, e il
20
ottobre r 873
il Sindaco conte Rignon, nella sua relazione con
la
quale apriva
la sessione autunnale delle sedute del Consiglio Comunale, annun –
ciava finalmente che l'inaugurazione della statua si sarebbe fatta in
occasione dei festeggiamenti deliberati per lo scoprirsi del monu–
mento al conte Camillo di Cavour.
La solenne funzione era annunciata infatti 1'8 novembre r873 ,
col seguente proclama:
Concittadini,
Domenica, 9 corrente mese, all'ora di mezzodì, sulla piazza Carlo Felice
si scoprirà
la
statua dedicata dagli italiani alla memoria di Massimo d'Azeglio,
che consacrò l'ingegno e la mano alla patria, e adoperò la penna e la spada
per farla libera e grande.
Strin gendo la mano ai nostri fratelli venuti a rap presentare le varie genti
della Penisola, rendiamo, o cittadini, allo schietto politico, allo scrittore po–
polare, .all'immaginoso art ista, al prod e soldato, al perfetto cavaliere, un so–
lenne tributo di riconoscenza e di ammirazione. .
Torino, dal Palazzo Municipale, addì 8 novembre 1873.
II Sindaco
F.
RIGNON.
L'inaugurazione, tuttochè disturbata dalla pioggia e priva della
presenza della Famiglia Reale, riuscì commovente e solenne. As–
sistevano tutte le autorità civili e militari, in qu ei giorn i numero–
sissime convenute in Torino; le rappr esentanze operaie con le loro
bandiere; gran folla di popolo e di invitati.
Scoperta la statua presero la parola
il
senatore Galvagno, che