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in Toscana e vi stette combattendo gli eccessi degli umori re–
pubblicani, finchè Guerrazzi e Montauelli ne lo cacciarono.
Caddero le cose italiane a Novara ed il giovine Re, venuto in
sì tristi .giorni, chiamò a
sè
il D'Azeglio, non solo per formare
un nuovo gabinetto, ma a salvare lo Stato. Il D'Azeglio accetta,
e prima d'ogni cosa studiasi di negoziare pace onorevole coll'Au–
stria. Ma la Camera de' Deputati non volle approvare il trattato
del 6 agosto senza aggiungervi una clausola inaccettabile. Di qui
il
Proclama di Moncalieri,
che raggiunse completamente lo scopo
che era quello di salvare il paese; la Camera fu sciolta, si fecero
elezioni nuove ed i nuovi deputati approvarono il trattato di pace .
Stette al potere fino all'ottobre r8 52, e fu durante esso che si
sancì la legge Siccardi e che cominciò la riforma economica del
paese per mezzo di Camillo Cavour, che il D'Azeglio avea per la
prima volta introdotto nei consigli . della Corona.
Tornato a vita privata, prostrato di forze, amareggiato dalle ca–
lunnie irose de' partiti, trovossi per qualche tempo in non liet e
condizioni di fortuna . Avea rinunziato alla pensione per la medaglia
al valor militare guadagnatasi a Vicenza, a favore d'una scuola ele–
mentare; e le r
6,000
lire che avrebbe dovuto lucrare come notaio
della Corona, per diritti di cancelleria in occasione del trattato di
pace coll' Austria, le avea erogate alla erezione d'un asilo infantile
in Azeglio; lasciò il potere senza recar seco la menoma pensione
nè
altro assegnamento sui danari dello Stato. Mirabile abnegazione
e sublime insegnamento!
Vendette
.i
cavalli di cui era amantissimo,
«
tornò in fanteria»
c riprese penna e pennelli per trarre profitto del suo lavoro. Fissò
il suo soggiorno abituale in Torino, accettando dalla benevolenza
del Re un modestissimo appartamento nel palazzo dell' Accademia
Albertina.
Non cessò di lavorare pel bene della patria. Buona parte del–
l'anno r853 la passò in Francia ed in Inghilterra preparando in
questa una opinione pubblica favorevole all'Italia, alla quale si do–
vette se i diplomatici inglesi negli accordi del trattato di Parigi
fu–
rono così potenti sostenitori dei nobili ardimenti di Camillo Cavour.
L'anno r854 fu tutto consacrato all'arte c così i successivi, in–
terrotti solo gli studi dalla pubblicazione dell'opuscolo,
Il Governo
del Piemonte e la Corte di Roma,
e dall'appoggio clie diede alla spe–
dizione di Crimea.