Table of Contents Table of Contents
Previous Page  250 / 336 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 250 / 336 Next Page
Page Background

-

200-

rappresentanti l'uno un re che dispensa premi, un bifolco che mena

l'aratro l'altro.

Il gruppo della

Politica

è

rappresentato da una bella femmina

discinta, dal cui sguardo e gesto della mano, che coll'indice com–

primesi la guancia, traspare una finissima astuzia, una furbizia su–

bito evidente. Col destro braccio rattiene alla vita il genio della

'rivolta che furibondo, a face alta, vorrebbe lanciarsi. Dall'altra parte

sta

il

genio dei retrivi, serio in volto, accennando colla destra mano

ad una carta che sta in grembo alla donna,

il

trattato del

181

J,

ce–

lando con la sinistra le armi che avrebbe pronte, schivando di toc–

care coi piedi un sasso su cui sta scritto:

plebiscito e non intervento.

Tanto quel genio scarmigliato come quello conservatore, san mo–

dellati con una verità e bellezza veramente michelangioleschi.

Nel gruppo dell'

Indipendenza

figura una bella e fiera donna se–

duta, con la testa coperta dell'elmo, la persona mezzo nuda, i piedi

stretti nei sandali. Col destro braccio alzato in atto vigoroso, lancia

lungi da sè le spezzate catene al genio che gemeva in ceppi. Questi,

in atto d'amore si abbandona al collo della sua liberatrice. Le

sta a sinistra il genio

dell'unità ,

che muove sicuro, coronata la

fronte di mirto, con la destra stringendo il fascio consolare, colla

sinistra baldanzosamente posata sul fianco.

L'idea, come l'esecuzione di questo gruppo, tocca il sublime.

Sul gruppo principale, il cui concetto spiega l'autore nella sua

lettera che ho più sopra trascritta, pii! virulenti si slanciano i cri–

tici specialmente per quell'Italia troppo discinta, troppo

matrona,

in

atto, anch'esso, non troppo dignitoso all'antica madre delle Nazioni.

A parte quest'ultimo appunto, il mio debole parere non accetta

gli altri due.

Il monumento è un complesso di capolavori scultorii, le cui figure

allegoriche nude o seminude necessitavano che anche nel gruppo

principale ciò fosse ripetuto non fosse altro che per ragione d'eu–

ritmia.

E a questo ·uniformandosi , l'esimio scultore seppe tuttavia ac–

conciare quel gruppo in modo che, pur rispettando la convenienza

di non fare un Cavour nudo o seminudo, vi lasciò tuttavia anche

in quel gruppo il carattere fondamentale allegorico di tutto il mo–

numento.

Nei due bassorilievi in bronzo, modellati anch'essi dal Duprè e

fusi dal Clemente Papi di Firenze, in quello che rappresenta il ri-