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rappresentanti l'uno un re che dispensa premi, un bifolco che mena
l'aratro l'altro.
Il gruppo della
Politica
è
rappresentato da una bella femmina
discinta, dal cui sguardo e gesto della mano, che coll'indice com–
primesi la guancia, traspare una finissima astuzia, una furbizia su–
bito evidente. Col destro braccio rattiene alla vita il genio della
'rivolta che furibondo, a face alta, vorrebbe lanciarsi. Dall'altra parte
sta
il
genio dei retrivi, serio in volto, accennando colla destra mano
ad una carta che sta in grembo alla donna,
il
trattato del
181
J,
ce–
lando con la sinistra le armi che avrebbe pronte, schivando di toc–
care coi piedi un sasso su cui sta scritto:
plebiscito e non intervento.
Tanto quel genio scarmigliato come quello conservatore, san mo–
dellati con una verità e bellezza veramente michelangioleschi.
Nel gruppo dell'
Indipendenza
figura una bella e fiera donna se–
duta, con la testa coperta dell'elmo, la persona mezzo nuda, i piedi
stretti nei sandali. Col destro braccio alzato in atto vigoroso, lancia
lungi da sè le spezzate catene al genio che gemeva in ceppi. Questi,
in atto d'amore si abbandona al collo della sua liberatrice. Le
sta a sinistra il genio
dell'unità ,
che muove sicuro, coronata la
fronte di mirto, con la destra stringendo il fascio consolare, colla
sinistra baldanzosamente posata sul fianco.
L'idea, come l'esecuzione di questo gruppo, tocca il sublime.
Sul gruppo principale, il cui concetto spiega l'autore nella sua
lettera che ho più sopra trascritta, pii! virulenti si slanciano i cri–
tici specialmente per quell'Italia troppo discinta, troppo
matrona,
in
atto, anch'esso, non troppo dignitoso all'antica madre delle Nazioni.
A parte quest'ultimo appunto, il mio debole parere non accetta
gli altri due.
Il monumento è un complesso di capolavori scultorii, le cui figure
allegoriche nude o seminude necessitavano che anche nel gruppo
principale ciò fosse ripetuto non fosse altro che per ragione d'eu–
ritmia.
E a questo ·uniformandosi , l'esimio scultore seppe tuttavia ac–
conciare quel gruppo in modo che, pur rispettando la convenienza
di non fare un Cavour nudo o seminudo, vi lasciò tuttavia anche
in quel gruppo il carattere fondamentale allegorico di tutto il mo–
numento.
Nei due bassorilievi in bronzo, modellati anch'essi dal Duprè e
fusi dal Clemente Papi di Firenze, in quello che rappresenta il ri-
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