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di salute, e lo stesso suo fratello Alfonso non n'ebbe contezza che
la
sera del lunedì 4 giugno quando, cioè, il male era già irrepa–
rabilmente progredito. A fatica giunse
il
fratello a persuaderlo di
scendere da cavallo, a ricoverarsi nella tenda e consultare un medico.
La malattia proseguì il suo corso fatale, e la mezzanotte del
7 giugno r85 5 vide spegnersi un glorioso campione della civiltà,
un inclito duce dell'esercito piemontese. Alessandro Ferrero Della
Marmora, intrepido guerriero, ottimo uomo, perfetto cavaliere, mo–
riva su suolo straniero. E sui campi insanguinati di Balaclava, ovc
il 25 -ottobre r854 un battaglione di scozzesi sostenne gagliarda–
mente e immoto la cavalleria russa senza formarsi in quadrato,
n
presso un monticello, modesto monumento di pietra, segna la
tomba ove le ceneri del prode generale ebbero pace.
*
* *
L'idea di perpetuare le sembianze del valente soldato con un ri–
cordo duraturo e ammirevole nacque subito tra i suoi colleghi
dell'esercito quando la infausta notizia della sua morte giunse in
Torino.
Fin da quando i reduci dalla Crimea sbarcarono a Genova, il
distinto pittore cav. Calcagno aveva fatto omaggio al corpo dei
bersaglieri d'un ritratto del creatore del loro Corpo, ritratto di–
pinto a olio e di grandi dimensioni. Il ricco dono, allogato poi
nella caserma di Cuneo e inaugurato il r6 agosto r8
55,
primo
anniversario della battaglia della Cernaia, era già per se stesso un
prezioso omaggio, ma non rispondeva totalmente al concetto di
pubblica riconoscenza di cui s'era reso meritatissimo il La Marmora.
Per gli avvenimenti successi nel Piemonte negli anni dopo fu
ritardato anche il compimento di quella nobile idea, e solo fu ri–
presa nel r862, quando l'avv. Giovanni Piacentini ebbe a ricor –
darla nella
Gazzetta di Torino
del r6 aprile stesso anno.
• La proposta sorti la più simpatica e lusinghiera accoglienza, e
il
20
agosto successivo fu definitivamente costituito il
Comitato
promotore
di un monumento al generale Alessandro Della Mar–
mora? che riuscì costituito dai signori:
Marchese
ALESSANDRO DELLA R OVERE,
generale.
Conte
ERNESTO RICCARDI DI N ETRO,
maggiore.
Commend atore
LUIGI
I~CISA
DI S Al-:TO STEFANO,
generale.