

S. GIOVANNI
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Il suo nipote, anche Ignazio, era poi il figlio del Pietro,
che fu primo presidente della Camera, secondo l'asserzione
del Bosio, e di Antonia Maria Cognengo dei conti di
Castel~
lamonte, del quale or ora faremo parola, e dopo aver accen·
nato ad altri per seguire l'ordine cronologico. Primo adunque
ci si presenta negli ipogei quest'epitaffio ad onore del patrizio
anconitano Gian Francesco Benincasa, paggio di Vittorio
Amedeo
Il
morto diciottenne a Torino nel 1685.
D. O. M.
Joannes Franciscvs Benincasa patritivs anconitanvs
Eli: comitibvs Ballari Bvcarizi et Terzati
Ex marchionibvs Wisgrodcek
R. Celsitvdinis Victorii Amedei II Sabavdiae dvcis
Honorarivs inter ephebos dvm obseqvitvr
Occvmbit ocyor non immatvrvs
Nam brevi exemplo docvit
Coelvm et principis genivm
Bonis artibvs captare.
Obiit anno
MDCLXX.XVaetatis svae XVill.
Poi abbiamo l'epitaffio del canonico penitenziere Giambat–
tista Giordano da Bra, dottore collegiato di leggi, morto
nel 1703.
Joannes Baptista Jordanvs
Hvivs Metropolitanae Ecc1esiae Canonicvs
Poenitentiarivs
Obiit die VII martii MDCCIII
Aetatis svae LXXV.
Segue quindi l'epitaffio del canonico e dottore in leggi
Gian Andrea Giorello, braidese, sepolto nella sagrestia:
Joannes Andreas JoreIlvs Braydensis
Ivris vtrivsque doctor
Et hvivs Metropolitanae Canonicvs
Vt qvem virtvtibvs reliqvis
Svi memoriam relinqverat
Liberalitate confirmaret
Qvidqvid rervm et, pecvlii
Tavrini possidebat
Sacrario hvic
Absqve onere legavit
Obitvs et immortalitatis svae anno MDCCXI
Die XVII ivlii.