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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
Siccome poche città al pari di Torino fanno difetto dì epi–
~rafi
concernenti i suoi presuli, cosi dopo quelle poche rela–
tive ai secoli precedenti ci si presenta ora quella che riguarda
Francesco Maria Arborio dei Conti di Gattinaq nato a Gravel–
lona nel
1656,
che entrato nella Congregazione dei chierici
regolari di S. PaQlo (barnabiti) meritò nel
1706
di
e~sere
eletto alla cattedra vescovile di Alessandria. FQ pio, dottQ
ed eloquente, e, fatto notato da pochi, ispirò specialmente
al suo diocesano Paolo Francesco Danci (che fu poi Paolo
della Croce) da Ovada la fondazione della Congregazione
dei chierici scalzi della S. Croce e della Passione, detti
pas–
sionisti.
Nel
1727
fu promosso alla sede archiepiscopale di
Torino, e divenne cancelliere dell'Università, prefetto della
real cappella e preside della Coogregazione di Soperga. Egli
fu che con altri grandi della Corona
~epp~'
vincere l'esitanza
che manifestò un momento il re Carlo Emanuele III di ce–
dere la Corona, che
il
pagni suq Vittorio Amedeo II ave–
vagli rimessa. Morì di ottantotto anni nel
1743:
e dal Capi–
tolo, con,scio de' suqi m,eriti ottenne, il
mQ~umen,to,
consi–
stente in un busto, con queste epigrafe nella prima pila a
cornu epistolae.
Franciscvs Arborivs Gattinara
Archiepiscopvs 'Tavrinensis
Magnvs Regis .
Eleemosin~rivs
Avgvstae domvs familiaeqve
pt;ae~vl
H. S. E.
Canonici ecclesiae Meçropq1itanae parenti optimo
Ob egregia eivs in se et ecclesiam merita
f.
ç.
MDC.GX~~
Nel sepolcreto degH
at:çiv~sçqvi
poi, oltre al suddetto epi–
tafio s'ebbe quest'altro:




