

S. GIOVANNI
Il primo nunzio che abbia avuto residenza fissa a Torino,
qui non trovò buona ventura, poichè vi ebbe a lasciare la
vita. Egli
è
Francesco di Bachod, originario di Varey nel
Bugey, abate d'Ambroney e di S. Rambert, cavaliere e conte
palatino e vescovo di Ginevra: e che dopo la riforma fu tra–
slato ad Annecy. Morto a Torino
il
IO
giugno del 1568, fu
sepolto nella Metropolitana tra la tribuna reale e la cappella
di S. Luca, con quest'epitaffio:
D. O. M.
Francisco Bacodio Lvd. F. Sabavdo
Genevae Episc. per omnes fere honorvm gradvs
Rom. in cvr. ad diplomaticae officinae praefectvram
Datariis titvJis evecto qvi Pontif. VII indefesso Ca!.
A. Clem. VII ad Pivm. V inscrvivit
Tandemqve Pontlficvm dvor.
Ad Sereniss. Em. Phi!. Sab. dvcem. Nuncivs
Cvnetis ordinib.
Acceptissimvs parelltis loeo habitvs ingenti relieto
Svi desiderio. Obiit ano aet. LXVII
Sal. MDLXVIII Cal. jvl.
Lvd. Baeodivs Sandensi Vendateriaeq. D. haeres patrvo
Et Stephani Laeovivs Divi Ranib. abb. avncvlo
Moerentes bene merenti PP.
Ora patent rediviva nihi! mortale repostvm
Bacodo tvmvlis qvid inanibvs astra petivit
Pro tvmvlis statvae svrgant arcvsq. perennes
Pare veramente che il clima torinese non fosse guari pro–
pizio ai nunzii pontificii, poichè nel
1602
vi moriva pure Cor–
rado Tartarino, patrizio di Tiferno, secondo l'epitaffio, ragione
per cui vuoI essere corretto l'erudito Moroni, che nel suo
gran dizionario di erudizione storico-ecclesiastica
(I)
lo disse
di Città di Castello. Nel 1599 era stato creato vescovo di
Forli: poi fu preside del Capitolo generale dei Camaldolesi,
quindi nunzio ordinario a Torino dal
1601
al
1602,
anno
(1)
VoI. XXV, pago 297.