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I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO

capo la mitria. Tiene abbracciato il bastone pastorale, che

riproduce uno di quei fini lavori di cesello del periodo detto

gotico. Inferiormente leggesi il nome dello scultore:

Anlonii

Garlonis opvs.

. L'epigrafe del vescovo di Mondovi tolta dalla reale tribuna

e posta superiormente al mausoleo è questa:

M. D. O.

OHm Allobrogici Dvcis sereni:

Cancellarivs : insvpera MOtis

Regalis placidvs pivs benignvs

Antistes miseris salvs ': 1evamen

Romagna : genitvs domo vetvsta

Hic ingens A m a e d e v s ille carpit

O lector placida senex qvietem

Alltonivs Romagi pientis.

Eidem Amaedeo qvi vix. ano LXXVIII

Et obiitMDIX XVIkal.apr.H.M.P.

I due mausolei furono

riprodotti

nel detto articolo dell'in–

gegner Brayda, dal quale mi permetto

dissentire

nel voto

espresso da IL: che dovessero levarsi dal Duomo e riporsi

invece

nel MusI..

ì

ci

vico;

il

che oltre ad una violazione della

volontà

dei

due personaggi e di coloro che

li

riposero nel

sito dove riposano le loro ceneri, concorrerebbe a vieppiù

privare del poco che già conservano le nostre chiese. M'as–

socio per altro a lui nel desiderio che si avesse a dare loro

la giacitura più confacente alla loro struttura.

Dal lato opposto della porta massima, e cosi a

cornu eplstolae,

evvi

il mausoleo di Giovanna d'Orléy dama della Balma,

morta a Pavia e, secondo il Cibrario, sepolta a Torino nel 1479.

Succede alle or riprodotte epigrafi per ordine cronologico

l'iscrizione di Andrea figlio di Giacomo Provana dei signori

di Leyni, nel

1503

prevosto della Cattedrale di Losanna, nel

15°6

ambasciatore di Savoia a Giulio II, prevosto di Vigone

nel

1510,

abate della Novalesa, canonico arcidiacono della

Cattedrale di Torino e vicario generale del vescovo Domenico

della Rovere.

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