

S. GIOVANNI
161
\
' il
22
aprile nel 1893 a fianco della porta principale a
cornu
evangelii
della Cattedrale. La lapide perdutasi fu riprodotta,
ed è questa:
Antonio Romagnano marchioni Polentiae comiti
Sanctae Victoriae Domino
Ivrisconsv!to avrato eqviti senatori
Galliae Cisalpinae praesidi
Ac divi Lvdovici Sabavdiae Ducis VII et X annis
Svmmo Cancellario
Amaedevs pientissimvs tllivs Montisregalis episcopvs
Et ivstissimvs qvoqve Sabavdiae canccllarivs
Monvmentvm hoc anno salvtis christianae MCCCCXCVII
Regente Philippo Allobrogvm Tavrinensivm
Dvçe ivstissimo
Pònendvm cvravit.
In quanto al mausoleo o sigillo "tombale, fu collocato verti–
calmente, non senza censura degli intenditori d'arte, i quali
apprezzano assai questo monumento. L'Antonio Romagnano
compare col suo ricco paludamento di gran cancelliere tenendo
il
libro delle leggi colla spada fra le mani con'serte al petto,
ed
il
capo appoggiato a ricco cuscino, col berretto della sua
dignità in testa. Gli sta a fianco l'altro mausoleo o "sigillo
tombale di suo figlio Amedeo, che fu abate di S. Solutore
di Sangano, ancor egli cancelliere di Savoia, capo dell'uni–
versità torinese e poi vescovo di Mondovl. Il mausoleo
è
opera di Tommaso Carlone: ed anche gli intelligenti lo
gilldicano di molto merito e migliore di queJJo suaccennato
di suo padre. Anzi secondo il signor ingegnere cav. Riccardo
Brayda nella notizia data di questi due mausolei nella Gaz–
zetta letteraria del Popol,? del
24
marzo 1895
« ••.
potrebbe
l'autore di tal opera"(come ben dissegli un illustre scultore)
chiamarsi
il
Donatello del Piemonte, perchè di questo ha
veramente tutti i pregi. e primo fra tutti quel sentimento che
raggiunse l'apice col naturalismo degli scultori quattrocen–
tisti •..
».
Il vescovo Romagnano fu scolpito cogli abiti
episcopali colle mani guantate, e nella destra gli anelli, sul