

I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
Ricordo, che Domenico, nel 1734, otteneva ·in feudo colla
dignità comitale la regione del Gerbido, con Rocca-Franca
presso Torino, e che questa famiglia diè un arcidiacono
alla chiesa metropolitana torinese, e sul cader del secolo
un senatore al senato di Nizza:
Deiparae Virginis sine labe conceptae
Obseqventissimvs cliens Joannes Lavrentivs Ballardi Tavrinensis
Tres svper triginta cerae albae libras ad solemne novendivm
Instavrandvm in hoc tempio eidem Virgini nvncvpato
Habendamqve ipso die festo Venerabilis expositionem
Simvlqve qvinqve nvmeratae pecvniae libras
Ad sacra totidem ilIo ipso die peragenda
In obseqvivm tanti ministerii
Svppeditori qvotannis ab haeredibvs et posteris svis
Legitimo testamento mandavit
Exeqvtore in id rogato Sanctimonialivm confessario
Gratvm sibi onvs Dominicvs Ballardvs filivs et haeres
In hoc lapide ivssvs profitebatvr
Anno
MDCCl.~
Una quarta iscrizione infine accennava alla consacrazione
di quella chiesa, seguìta
il
nove luglio dell'anno 1742 per
opera dell'arcivescovo di Torino Giambattista Roero, essendo
abbadessa del monistero Maria Diodata de' Beggiami.
I Il.
CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA
nella via di Po.
Sin dal 13 o eravi con tal nome una confreria nella par–
rocchia dei santi Marco e Leonardo, stata traslocata nel 1649
nel sito odierno, ed abbellita nel 1776
sui
disegni dell'ar–
chitetto me sinese France co M.artinez, eretta finalmente in
chiesa parrocchiale, distrutta che fu l'antica di S. Marco.
Conserva pitture del Ca ella da Lugano, del Zavora da
Biella, del Franceschini, di Carlo Nuvolone, detto
il Panjilo,