

I MARMI SCRITTI DI TORINO E SUBURBIO
Qui però vuolsi osservare, che se la data dell'anno
1624
accenna alla fondazione di quel monastero, o ne fu sospesa
la edificazione, o si trattava di altro, poichè ritrovo che an–
cora
il
30
gennaio del
1630
le cappuccine dal
povero mOlla–
stero
raccomandavansi ad Anna Maria Vugliengo, consorte
del benemerito presidente delle finanze, Lelio Cauda, af–
' finchè, tanto lei quanto
il
marito,
fol
mezzo delle infanti,
.volessero dalla duches!;a Cristina ottenere loro qualche sito
acconcio in città nuova, e singolarmente la casa del ban–
chiere Carelli, anco in sol affitto
(I).
Soltanto nel
1638
venivano spianate le difficoltà; in seguito
alla qual soluzione edificavansi monastero e chiesa citati.
I nostri scrittori recenti non dissero di più; ma consultando
la tediosa vita dell' infanta Catterina, scritta dal P. Arpio,
si viene. a riconoscere che quella principessa, in un colla
sorella Maria, (amendue conservatesi zitelle)
«
era solita
d'andare ogni settimana, seguita d'un pranzo nobile per tutte
le 'monache, e spesso d'ordine suo colà dentrò volavano pre–
~enti
ch'ella destinava al sostegno delle sane e delle inferme.
Quando gli interessi della guerra gittarono
il
loro chiostro
per terra, l'infante con la serenissima sorella Maria le ricevè
nel proprio palazzo, e a spese di amendue si mantennero
sintanto che furono provviste di casa convenevole
Il
(2).
Il monistero dalla munificenza de' nostri duchi
fu
allora ·
ristorato, e le cappuccine vi si .mantennero sino' all' epoca
nella quale occuparono quello, di cui a suo tempo parleremo,
e spettante alle monache di S. Maria Maddalena.
La chiesa del suffragio aveva dipinti di Niccolò Tornioli
sénese, rinomato quale inventore dell' arte di lavorare i
marmi; di Camillo Procaccini; del Caravoglia e di Giovanni
(I)
Archivio di Stato, Sezione camerale, Missive al P. Cauda.
(2)
Pago199.