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BASILICA MAGISTRALE DEI SS. MAURIZIO E LAZZARO

23

Fra

i

personaggi sepolti in questa chiesa, degni di me–

moria, cito i pittori, Cristoforo Aliberti, che vi fu portato nel

1622,

e Pietro Domenico Olivero da Torino, felice imitatore

della scuola fiamminga, e di quel genere di pitture chiamate

volgarmente

bambocciate.

Fu protetto da Vittorio Amedeo II,

dal suo successore Carlo Emanuele III, e tenuto qual amico,

e talvolta invitato a mensa dal celebre ministro marchese

d'Ormea. Morì

il

12

dicembre

1754

di quasi ottantadue anni.

Ebbero pure sepoltura nella stessa chiesa: Giuseppe Ignazio

Bertola, figlio adottivo del noto ingegnere del famoso assedio

di Torino del

1706,

Antonio Bertola da Mussano, divenuto

conte d'Exilles in premio della rocca di tal nome in val

di Susa, da lui fortemente munita. Mori

il

22

marzo

1755,

e la sua memoria è degna di una biografia, o quanto meno

di una lapide sul suo avello.

Giacciono anche in quei sotterranei tre cavalieri

delk.S.an

tissima Annunziata: Giuseppe Ossorio da Trapani, gran con–

servatore dell'Ordine mauriziano, Vittorio Lodovico d'Hallot

des Hayes, già vicerè di Sardegna, e Gaspare Giuseppe Solaro

di Moretta.

VI

CAPPUCCINE

Non col titolo di Vergine del suffragio a cui era dedicata,

ma si con quello delle Cappuccine, onde

il

popolo soleva

denominarla, io accennerò qui a questa chiesa, or distrutta,

e che s'innalzava nella casa d'angolo delle vie Alfieri ed

Arseoale, oggidi proprietà della famiglia Nigra.

Se si deve prestar fede ad un' epigrafe di cui infra, essa

veone edificata nell' anno

1624

da Carlo Emanuele I, ad

istanza delle sue figlie, le infanti Maria, Catterina e Mar–

gherita duchessa di Modena.