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CAPPUCCINE

25

Claret, chiamato di Fiandra in Piemonte da' monaci Cassi–

nesi di Savigliano, per dipingere due quadri della loro chiesa,

in assenza del distinto loro compaesano, Giovanni Antonio

Molineri, che stavasene a quei dì in Roma. Dirò qui che

il

Claret fu inferiore al Molineri, e divenne indi suo discepolo.

Ecco impertanto l'epigrafe che accennava alla fondazione

del monistero delle Cappuccine

(I).

Lapi.dem hvnc

Coenobii Mooialivm Capvcinarvm S. Mariae .de Svtfragio

Sereniss: Carolvs Emanvel Sabavdiae Dvx

Divini cvltvs ac Religiosorvm ordinvm

Propagator stvdiosissimvs

Victorivs Amedevs Svbalpinorvm princeps

Christiana Henrici

N

Regis Gallorvm filia

Conivges ;lmantissimi

Margarita cvivs consilio et impvlsv

Avspicatvm opvs

Thomas Maria Catharina Sereniss: Caroti

Filii pientissimi p. p.

Anno Il Ponti!. Vrbani VlII Archiep. Philiberti Millieti

Kal

Xbri.

IIDCXXIV.

Altra iscrizione nella chiesa risguardava un personaggio,

su cui non saranno soverchie due parole. Egli si è Carlo

delle Lanze, conte di Sale e Cassine di Strà, commenda–

tore mauriziano, primo scudiere , gentiluomo di camera,

e

colo~nello

di cavalleria. Discendeva da famiglia, che da

alcuni anni aveva uffizii alla corte di Savoia; e suo padre

Agostino, generale delle milizie ducali, nel

1670

aveva avuto

la collana della SS. Annunziata. Carlo Amedeo, nato dal

matrimonio di Agostino con Barbara Sandri, de' conti di

Mombasilio, era già famigliare alla corte del duca, e non

seppe resistere al prurito di ammogliarsi con una delle

leggiadre damigelle della duchessa, Gabriella Catterjna

Mesmes di MaroHes, la quale vezzeggiata riaI duca Carlo

(I)

Ora esiste nel nuovo loro monistero, che coll' annessi! chiesuola

di

M.

V. del Suffragio venne nel 1874 innalzato nel Borgo Po.