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CORPUS DOMINI

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ves/ri, ubi mulus ad terram prostratus, balla que ipsa s;"e

involucro per- se et absque opera Immana explicata apparuit

tabernaculum ex quo hostia t'psa consacrata evolavt't in aere

et tamdt'u ea visibz'liter perstt"tt"t quamdiu reverendissimus

episcopus praedictus cum toto clero Uluc advenit et omnibus

genujtexis ea hostz'a adorata per se miraculosa descendz't

Ùt

calicem quem tunc mam'bus tenebat episcopus qui reverenter

ad modum processionaliter cum toto clero eamdem hostiam

consacratam attuUt ad ecclest'am cathedralem.. ,

(I).

Ma tuttochè ragguardevole, questo secondo edifizio non

fu secondato da miglior sorte del primo, riconosciuto an–

gusto in proporzione dell'aumento della popolazione di To–

rino, e specie in riguardo della micidiale pestilenza del 1598.

Ond'è che in tale anno

il

Municipio ricorreva all'arcivescovo

Carlo Broglia,

il

quale

«

informato appieno dello stupendo

et verissimo miracolo del SS. Sacramento et per le antique

autentiche scritture da lui viste e lette che per debite e le–

gittime informazioni

Il

secondava tosto la domanda presen–

tatagli dalla prima magistratura municipale della Metropoli.

Concessa dal Comune l'opera al più valente architetto vi–

vente, Ascanio Vittozzi da Orvieto, questa veniva compiuta

nel 1607; e così ebbe origine l'odierna chiesa del

Corpus

Domini

la quale ha pitture di Bartolomeo Caravoglia pie–

montese, allievo del Guercino e di Domenico Olivero, tori–

nese, veridico imitatore della scuola fiamminga.

Le iscrizioni che riguardano questa chiesa sono poche, nè

di molta importanza.

Sulla pietra fondamentale l'epigrafista di Corte, Emanuele

Tesauro, incaricatone dal Municipio, scolpiva la seguente:

Memoriae Avgvstissimi Mv n e r is

Avgvsta Tavrinorvm sacrat

Anno MDCVll

( I )

Archivio dell' Arcivescovato,