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siano in numero inferiore, ed i loro mezzi finanziarii di molto
maggiori a quelli del Collegio delle Provincie.
Dimostrato da che principii si originò
il
Collegio delle
Provincie, quali vicende trascorse, per che destini si ac–
crebbe, per quali necessità fu chiuso; e come trovasi ora
. trasformato; esposte le ragioni per cui, a nostro avviso,
non sarebbe più attualmente possibile la sua esistenza in
base ai primitivi suoi ordinamenti, e quindi
il
perchè non
renderemmo partito per la sua riapertura, non ci rimane
che a far voti, affinchè se la nobilissima Istituzione dovette
in questa continua evoluzione, che pure è la vita, del nuovo –
che diventa vecchio e del vecchio che si scioglie per riprodurre
il
nuovo, anch'essa trasformarsi a seconda dei tempi , non
le abbia perciò mai a venir meno quel favore e quella pro–
tezione che
il
Governo le ha sempre sin qui dimostrato ;
imperocchè,
se per la trasformazione subìta non potrà più
rappresentare quella casa eletta descritta dal Botta, non
cessa di essere un elemento integrante e preziosissimo del–
l'Ateneo Torinese tuttavia ferace di ottimi frutti ed
è
pur
sempre in questi tempi avidi d'eguaglianza, di progresso e
d'istruzione, ed in tanta gara fra Governo , Provincie e Mu–
.nicipi per favorire gli studi, per onorare la scienza,
il
mi-
.. gliore asilo che sia aperto presso di noi ai giovani studiosi,
che ebbero nemica la fortuna, e per dirla col Baggiolini:
" in un significato più splendido, più caritatevole, più ci–
vile, la sola speranza del povero non di altro fornito che
di ingegno e di buona volont à per ascendere a quel grado
che gli
è
naturalmente conteso dai gaudenti del secolo, ma
al qual e ha diritto e certezza a loro dispetto di pervenire " ;
" Una delle più belle gemme infine, di cui brilli la corona
dei Reali di Savoj a (l). "
(I)
BOTTA,
Storia
cl'
Italia,
Lib. Xl,
pago
299.