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legio quello di cui trattiamo, e col nome di Seminario in–
fatti 'lo troviamo menzionato
175
anni dopo la sua fonda–
zione in una Bolla del Papa Benedetto XIV (2 maggio
1744)
colla quale veniva poi concessa l'ammessione dei giovani
secolari in quel Collegio,
U
seu Seminario in civitate Pa–
u
piensi constituto a Ghislieri nuncupato, , , . etiamsi cle–
ricale charactere minime sin t insigniti ".
Premessi questi pochi cenni sulla costituzione del Collegio
Ghislieri, vediamo ora le ragioni ed il modo per cui dei
ventiquattro posti gratuiti fondati in esso,
-ventidue
passa-o
l'O
no nel Collegio delle Provincie in Torino,
Coi trattati di Utrecht 1713, di Vienna 1738, di Aquis–
grana
1748,
le città e provincie di Alessandria, di Tortona
e di Vigevano furono, come
è
ben noto, aggregate agli
Stati di Casa di Savoia, dai quali dapprima erano divise;
continuava invece Pavia a far parte dell'Impero Austro–
Ungarico. I giovani pertanto che venivano chiamati a
godere dei posti assegnati a quelle Comunità, e che per
conseguenza erano nativi delle medesime, si trovavano
nella dura alternativa o di dover attendere ai loro studi
fuori del proprio Stato o di rinunziare al conseguito bene–
fizio. Vero egli
è
che con Regie Patenti 4 dicembre 1723
si concedevano sotto speciali condizioni
(Dunorx,
op. cit.,
pago
936)
agli alunni del Collegio Ghislieri laureati in Pavia
gli stessi privilegi concessi ai laureati nell'Università di To–
rino; ma se
ciò
poteva essere loro di qualche vantaggio una
volta laureati, non mutava punto la rispettiva posizione
c ome studenti. Aggiungasi che già erano insorte gravi di–
vergenze pel conferimento di detti posti, c, quel che più
monta, era quel Collegio già da qualche tempo chiuso con
non lieve pregiudizio di coloro che ne avrebbero potuto
godere gratuitamente i benefizi (1).
Carlo Emanuele III volendo por fine a qUI)StO stato di
cose e, nello stesso tempo agevolare ai giovani studiosi di
(Il Per la guerra guerreggiata
il
Collegio rimase chiuso dal giugno
1745 al novembre 1751.




