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con esse:
Volendo che quelli
i
quali sono dotati di buoni
talenti e desiderosi di esercitarli, essendo per altro poveri,
abbiano il mezzo
di
istradarsi alla virtù,
fondò un Collegio,
o, come dicono le istesse Costituzioni, Tit. VII, Cap. 3 (1),
quattro Collegi con cento posti gratuiti per mantenervi
la
gioventù scelta di
tutte
le Provincie agli studi di -Teologia,
L eqqi, Medicina e Chirurgia.
Le arti, come allora si chia–
mavano le Lettere, la Filosofia e le Scienze positive, vi
ebbero posto soltanto un po' più tardi, onde l'appellativo
di Collegio dci Cento, poscia delle Provincie.
A questo Collegio fissò un'annua dotazione di L. 2i .840
sulle Finanze dello Stato; e, destinata al suo primo
im
pianto la casa dei RR. PP. di S. Filippo, ne commise la '
direzione ad un Protettore, alla qual car ica chiamò il conte
Francesco Gabbaleone CIi Salmour. Poco di poi, approvati
i
regolamenti del Collegio pr eparati e propostogli dal pro–
tettore, decretò che fra
i
laureati dell'Università venissero
scelti
i
superiori ed
i
rip etitori, a cui concedette g-li stessi –
privilegi che ai Professori dell'Università (Ro
B.0
5 di–
cembre l i29).
Furono primi a prestar l'opera loro all'attuazione del –
nobilissimo concetto del Secondo Amedeo, chiamativi dal
conte Di-Salmour :
Colombar Sac. Gio. Luca , dottore in ambe le Leggi ,
Direttore
Simondi sac. Gio.,
Vice Direttore.
Loberi chirurgo Carlo,
Ripetitore di Chirurgia.
Molineris dottor Cesare,
id. .
Gino dottor Giacomo,
R ipetitore di Medicina.
Masino dottor Francesco,
id.
Bello dottor Pi er Francesco,
id.
Adamo dottor Francesco Andrea,
id.
Troiano avv. Filippo,
Ripetitore di L eggi.
Venere teologo Giuseppe,
id.
(l)
Vedi
DeBoIN,
R accolta delle L eggi,
ecc., ecc., ecc.
'ro m
14, vol. 16,
pago
955, 956
e seguenti.