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vicine, affichè ivi, dopo aver compiuto
il corso di L ettere
Umane ed essere stati riconosciuti abili, potessero unparare
e riuscire in Teologia, L eggi e Medicina.
Di qui le varie
denominazioni con cui troviamo designata questa fondazione,
vale a dire Collegio di San Maurizio prima, poscia dei
SS. Maurizio e Lazzaro; Collegio di S. Agostino; Opera
Guidetto.
La nomina ai cinque posti ora accennati, giusta le dispo –
sizioni contenute negli atti della fondazione stessa, è deman–
data all'Arcivescovo di Torino ed al Rettore dei PP. Ge–
suiti, chiamati ambidue dal Senatore Guidetto ad essere i
perpetui protettori dell'Opera sua ed esecutori della sua
volontà; al primo sarebbe inoltre fatta facoltà di privare
del posto e di espellere dal Collegio quei giovani, che dopo
esservi stati ammessi,
fossero disobbedienti, di malresempio
e non bene attendessero ai loro doveri.
La durata infine del
posto gratuito dovrebbe essere di cinque anni semprechè
coloro che ne sono investiti, dimostrino
di adempiere ai
precetti di religione, di procedere con modestia e pazienza,
e con assiduo studio e diligenza d'imparare 'e riuscir pel
loro bene.
Se non che la volontà del Senatore Guidetto non ha mai
potuto essere interamente eseguita, tra per le liti mosse
dai pretesi creditori ed eredi di lui , ed anche per le con–
trarie circostanze dei tempi, che non permisero al Collegio
dei Santi Maurizio e Lazzaro di potersi più rialzare, non
ostante che Carlo Emanuele III con Lettere Patenti 13 set–
tembre 1649 gli accordasse la reale sua protezione, e chia–
masse a farne parte dell'amministrazione, insieme all'Arcive–
scovo ed al Rettore del Collegio dei Gesuiti, due Consiglieri
della città.
" Verso il principio del secolo scorso, le rendite del Col–
legio essendosi ridotte alla sola casa, ed avendo la Città di
Torino anticipata qualche somma per le spese occorrenti,
il
numero dei soggetti a posto gratuito fu allora provvi–
soriamente ristretto a tre; quindi la casa fu ridotta a tale
che se ne manteneva un solo. Nel ] 736 ne fu conceduta
l'amministrazione al sacerdote D. Promis, prefetto del Col-