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stiano Giraud di Pin erolo. " La vostra filantropia (scriveva

" quel Governo provvi sorio al medico Girand),

il

vostro puro

" patriottismo,

il

vostro carattere dolce ed umano hann o

" eccitato, cittadino, la sollecitudine del Governo ,

epperciò,

" essendo vacata la carica di Governatore del Collegio Na–

" zionale delle Provincie, per la spontanea dimessione del

u

cittadino Incisa, il Governo vi ha nominato al detto im–

" piego a voti unanimi. Persuaso che voi imprim erete a

" quei giovani studiosi, i quali sono la speranza della Patria ,

" quelle virtù di cui siete voi stesso fornito, vi invita a

" rendervi prontamente alla vostra carica a compiere quella

" aspettazione favorevole, che la Nazione ha giustamente

" di voi concepita " (14 marzo 1799). Nel medesimo tempo

ordinava che fosse immediatamente versata al Collegio la

somma di lire seimila su quarantasettemila circa , di cui

la passata sua ammini strazione andava in credito verso le

Finanze dello Stato, e ciò senza pregiudizio dell'annua sua

dotazione che veniva di nuovo stanziata in lir e 30 mila nel

Bil ancio del Governo; bandiva

il

concorso ai posti gratuiti,

prescrivendo che a parità di merito fossero preferiti coloro

i cui parenti, od eglino stessi, avessero sofferto delle per–

secuzioni sotto l' estinto Governo; ed avvisava che essendo

stati aboliti dall'Universit à gli studj di teologia, lo fossero

pure dal Collegio, sicchè quegli allievi che ne aves er o già

intrapreso

il

corso, non vi sarebbero stati ammessi a godere

del loro post o, se non cambiando di Facoltà; stabilì poi

un modo uniforme di vestire per tutti indistintamente i col–

legiali , consistente in un abi to e calzoni neri , rosso

il

pan–

ciotto e cappello

a

cilindro con nappa nazional e ; fissò in

lire 45 mensuali la quota da pagarsi dai pensionanti , e ri–

servandosi di provvedere a quant'altro sarebbe stato rico–

nosciuto necessario al Collegio, lo riaprì

il

dì 24 agosto 1799.

:\1a i tempi troppo pr ocellosi non permi sero che il novello

edifizio si potesse assodare. Non trascorsero infatti due mesi,

che gli Austro-Russi, alleati al Piemonte, peggiori dei ne–

mici, ent rar ono in Torino;

il

Collegio (e con esso l'Univer–

sità) nuovamente si chiuse, dispersi furono i suoi mobili,

guasta e convertita in una pri gione fu la sua casa ; infine