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metodo che consiste nel passaggio successivo dell’organo in
cloruro di zinco, alcool e glicerina, sicché prosciugandosi
si può quindi conservare indefinitamente. In tal modo potè
dotare l ’ Istituto Anatomico di Torino di una raccolta di
oltre 1000 encefali umani, raccolta, che, per il modo col
quale fu ordinata, costituisce certo un tesoro di incalcola
bile valore.
Oltre gli studi di morfologia generale cerebrale, ci riman
gono ancora del
G
ia c o m in i
una buona descrizione del
Cer
vello di un Chimpanzé
(1889 ), un lavoro sulla
Benderella
dell'uncus dell' Hippocampo nel cervello umano e negli
animali
(1882 ), in cui descrive per il primo il modo con
cui termina anteriormente la fascia dentata per mezzo di
una benderella (benderella del
G
ia c o m in i
)
circondante l'
uncus,
particolarità questa caratteristica dell’uomo e delle scimmie
superiori : un altro lavoro finalmente si riferisce alla strut
tura anatomica della
Fascia dentata del grande Hippo
campo nel cervello umano
(1883).
Fra gli studi prediletti dal
G
ia c o m in i
vanno certo anno
verati quelli che egli iniziò sull'
Anatomia del negro
(1878-
1892), che rappresentano veramente dei punti fondamentali
per la futura anatomia comparata delle razze: di 19 sog
getti di razza negra da lui raccolti in 20 anni. Egli inten
deva fare uno studio anatomico completo: disgraziatamente
dovette fallire la sua promessa ed il suo desiderio di occu
parsi come ultimo lavoro di grande mole dello scheletro e
del sistema nervoso centrale di detti individui, non potè
tradursi in opera. Quanto però ci rimane nelle cinque me
morie pubblicate (a cui si può connettere pure quella sulla
P lic a semilunaris
e
la laringe nelle scimmie antropomorfe
[189 7 ]), dimostra pur tuttavia la originalità dell’intuito e
la profonda conoscenza dei più difficili problemi della mor
fologia. Per il primo descrisse nella plica semilunaris, sia