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Egli stabilisce a questo riguardo le seguenti varietà, deno
minandole dal modo col quale si comporta a ll’avambraccio
il vaso, che si deve ritenere anormale : 1° Radiale ; 2° Cu
bitale : 3° Radio cubitale ; 4" Radio-cubito-interosseo ; 5° l ’A-
berrante ; 6° Comunicante ; 7° Mediana. Di ciascuno riporta
il grado di frequenza, l ’importanza operatoria, i rapporti
topografici più comuni, non tralasciando punto di studiarne
e il significato embriologico e l ’importanza antropologica.
Nella nota
Esistenza dell'os odontoideum
(1886 ) descrive
per il primo l’articolazione diartrodiale fra l ’asse ed il suo
dente, riscontrata in una giovane cretina, riproducente esat
tamente quanto si riscontra in taluni rettili.
A llo stesso anno (1886) appartiene la nota
S u ll’ossifi
cazione della troclea del muscolo grande obliquo dell'oc
chio,
riscontrato in un giovane soldato, il qual caso lo conduce
allo studio microscopico minuto della cartilagine trocleare
e dei suoi
retinacula,
stabilendo precisamente che l ’ossifica
zione è partita, non dalla cartilagine, ma dai suoi retinacoli :
nella stessa nota inserisce dei dati statistici numerosi sullo
sviluppo della
fovea
, della
cresta
e della
spina trochlearis.
Servendosi di un metodo da lui proposto, la
cucitura dei
visceri,
metodo che permette di estrarre i visceri dal ca
davere e di conservarli per studi ulteriori, pur rimanendo
fissati i rapporti colle pareti toraciche, ed usando di nu
merose sezioni di cadavere congelato conservate con un suo
metodo speciale (1883 ), il
G
iacomini
studiò nelle minime
particolarità la
topografia del cuore
(1886), descrivendo le
relazioni del viscere e delle varie sue parti colle pareti to
raciche, colla colonna vertebrale, coi margini pleurali, ecc.
Specialmente originale è l ’importanza che Egli annette alle
vertebre, che hanno più diretto rapporto col cuore e che
denomina
vertebre cardiache :
esse sarebbero in numero
di cinque (4*, 5a, 6®, 7a, 8“), presa come guida la rispet