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dere pienamente al titolo troppo modesto che Egli vi pre­

pose ; e certo allo stato attuale della scienza non è facile

compiere con ricerche originali, un’opera scientifica e sco­

lastica nello stesso tempo.

Però dove il

G

ia c o m in i

affronta più direttamente moltissime

delle questioni più vitali della morfologia cerebrale si è nella

Varietà delle circonvoluzioni cerebrali nell'uomo

(1882 ):

in un colla parte personale, è notevole la parte critica e

polemica riferentesi in ispecie al cervello dei criminali. Rias­

sumendo brevissimamente le conclusioni a cui era venuto,

troviamo che il

G

ia c o m in i

prima di tutto stabilisce bene il

fatto che tutte le varietà delle circonvoluzioni non sono punto

delle deviazioni dal tipo normale di costituzione del cervello,

ma semplicemente delle modalità di forma : conseguente­

mente non si deve proclamare subito l ’atipia del cervello,

che si studia, prima di conoscere bene il tipo normale di

conformazione di ciascuna parte della superficie cerebrale,

non solo, ma anche prima di aver ben stabilito le parti

equivalenti del cervello nella scala zoologica, sì che si pos­

sano differenziare le particolarità che, in modo assoluto, de­

vono ritenersi caratteristiche del cervello dell'uomo, da quelle

che, morfologicamente, esprimono delle disposizioni proprie

degli animali più prossimi a ll’uomo. Egli sostiene inoltre che,

allo stato attuale delle nostre conoscenze, noi non possiamo

affermare che dette varietà siano in rapporto diretto con delle

disposizioni speciali dell’animo o con uno sviluppo partico­

lare dell’intelligenza : in altre parole non si potrà mai, dal­

l ’esame della superfìcie cerebrale arrivare ad un diagnostico,

neanche approssimativo, del modo con cui si compiono le fun­

zioni psichiche. Pei cervelli criminali non accetta l ’asserzione

di Benedickt, secondo il quale essi apparterrebbero al tipo

delle fessure confluenti, affermando recisamente, che i cer­

velli di individui compromessi davanti alla società non co