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stituiscono per lui alcun tipo speciale di conformazione, ma
presentano le medesime varietà e nella stessa proporzione
degli altri cervelli, varietà che non si possono in alcun modo
mettere in rapporto coi loro delitti: queste idee Egli ribadiva
ancora più tardi (1883) in una sua polemica col Benedickt.
Agli studi di morfologia cerebrale si connettono ancora
quelli magistrali concretati nei
Cervelli dei microcefali (
1890),
opera di lunga lena, e che allo stato attuale della scienza
rappresenta indubbiamente il lavoro più classico, che si pos
segga sull’ argomento. I microcefali studiati e descritti in
quest’opera sono diciannove ed altri, veramente tipici, aveva
raccolti e descritti dopo la pubblicazione di detto libro :
oltre allo esame dettagliato delle singole disposizioni della
corteccia, Egli discute ampiamente e lungamente le opinioni
più importanti dei singoli autori che lo precedettero in
questo studio, in ispecie quelle di Wirchow e di Vogt, e
giunge quindi alle seguenti proposizioni fondamentali: 1° Nella
microcefalia il processo, che ha colpito l ’ organismo, si è
essenzialmente localizzato nel sistema nervoso centrale. 2° La
deformità del cranio è una conseguenza del deficiente svi
luppo dell’encefalo; non vi ha quindi mai una
microcefalia
primaria
osteale,
essa è sempre
neurale.
(Questa proposi
zione è di grande interesse pratico, in quanto che stabili
rebbe
a p rio ri
l ’ inutilità della craniectomia, come terapia
della microcefalia primaria). 3° La microcefalia non si limita
solo al cervello propriamente detto, ma essa si estende pure
alle altre parti del sistema nervoso centrale: accanto cioè
ad una
microencefalia
abbiamo corrispondentemente una
m
icromielia.
4° La microcefalia consiste in un arresto di
sviluppo del sistema nervoso centrale, sopravvenuto ad una
epoca variabile della vita embrionaria : il sistema nervoso
dei microcefali però non presenta delle alterazioni patolo
giche, che possano essere riferite a ll’ arresto di sviluppo.