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cora una volta singolarmente a ll’assolutezza dell’asserzione
nota di Huxley, secondo la quale le differenze che sepa
rano l ’ uomo dagli antropoidi non sono così grandi come
quelle che separano gli antropoidi dalle scimmie inferiori.
Oltre alla laringe ed alla plica semilunaris, il
G
ia com ini
sottopone ancora a rigorosa disanima tutto il sistema mu
scolare de’ suoi negri, il sistema vascolare, il sistema dige
rente, servendo in molti casi a dilucidare grandemente alcuni
dei più intricati problemi di morfologia comparata.
A ll’embriologia il
G
ia c o m in i
aveva dedicato gran parte della
sua attività instancabile specialmente in questi ultimi anni:
egli si era costituito una vera specialità nello studio delle
Anomalie di sviluppo dell’ embrione umano
(1887 -1898 )*
traendo a profitto una preziosa raccolta di embrioni dei primi
due mesi, che Egli a ll’ uopo potè mettere assieme in tanti
anni di sollecite cure. I risultati di tali indagini concre
tava in undici memorie ed in una nota riassuntiva (1895 ),
pubblicata negli Archivi di Merkel e Bonnet. Anzitutto ri
mane stabilito, che nella massima parte degli aborti dei pri
missimi mesi sono da riscontrarsi delle alterazioni più o
meno profonde dell’uovo o degli aunessi di origine fetale.
I l
G
ia c o m in i
divideva i prodotti abortivi in due gruppi,
secondo che l ’ embrione è presente oppure manca. Nel 1°
gruppo comprendeva i prodotti nei quali l ’embrione non solo
esiste, ma si presenta ancora come un tutto, conservando
i suoi rapporti colle membrane; a seconda del modo col
quale si presenta l ’embrione questo gruppo viene suddiviso
in due classi:
forme atrofiche
e
forme nodulari.
Le
forme
atrofiche
sono quelle in cui, nonostante una profonda alte
razione della costituzione interna e della esterna conforma
zione, è sempre riconoscibile, a ll’esame microscopico, l ’esi
stenza di organi (
forme curve e cilindriche di His).
Nelle
forme nodulari,
anche coll’ esame microscopico, non è più