«
Si sta p u r e preparando u n a
RIVISTA
« ILLUSTRATA
delle
O
p e r e
d
' A
r t e
«
di maggiore im portanza che figurano
«
all'
(!?)
Esposizione
» (oh ! la
Mostra
ora è diventata
E sp o sizio n e !!)
«
dell'Arte
«
Antica
(!) ».
«
Coloro che desiderassero fa rn e ac-
«
quisto si dirigano alla Tipografia Vin
cenzo Bona
».
Questo spropo*itato avviso chi ha permesso
che si premettesse al Catalogo? La Commis
sione? No. No, la Commissione non poteva,
dopo ordinata la Mostra, cambiarsi in Tribu
nale del Sant’Uffizio di un nuovo genere, e
farsi investigatrice e denunziatrice degli og
getti d’arte conservati nelle famiglie de’ pri
vati del Piemonte e della Liguria. E quali
erano questi «
artisti e scrittori »,
fra quelli
«
che ordinarono la Mostra dell'Arte An-
«
tica e ne compilarono il Catalogo
», che
si assumevano questa parte odiosa, ed usur
pavano questo diritto? E la RIVISTA ILLU
STRATA era anche questa una promessa della
Commissione? Nè men per sogno. Dunque,
quest’avviso non doveva essere posto nel Ca
talogo, perchè la Commissione non ne sapeva
nulla, proprio nulla.
Ma il Catalogo è stato
redatto,
direbbe il
R
e d a t t o r e
,
dalla Commissione? Leggiamo
le