Vili
irebbe mai esprimere con degne parole tutto
il bene che meritano —, offrendogli un desi
nare. Io che mi ero dimesso dal carico di
commissario, non potevo saper nulla di questo
gentile pensiero della Commissione. Bene:
un membro della Commissione, un vero gen
tiluomo, per mezzo di un mio superiore, mi
fece sapere che alla intera Commissione sa
rebbe piaciuto che non avessi mancato in quella
dimostrazione ; aggiungendo che se io mi ero
creduto offeso, la offesa, se pure c’era stata,
era stata involontaria, che Egli ed i suoi Col-
leghi mi stimavano assai, ecc., ecc., ecc. Io
non mi feci pregar punto, per rispetto al mio
superiore, per deferenza al gentiluomo che
esprimeva il desiderio degli onorevoli Col
leghi, e per lo scopo della dimostrazione, alla
quale ero lietissimo di prender parte. Ma,
dimmi, se le offese erano immaginarie perchè
incomodarsi un membro della Commissiono
per l’invito? perchè metterci mediatore un
superiore? perchè, e questo è il più impor
tante,
parlare di offese?
Se queste fossero
state solo nella mia fantasia non se ne sarebbe
parlato, e con un viglietto mi avrebbero in
dicata la deliberazione ed invitato a dichia
rare se andava o n o , mi pare. Veniamo al
Catalogo.
Qualche giorno dopo quel desinare andai a