« rifex causa ponendi brachium sancti For-
« tunati ». E a Perugia, quando le Monache
di S. Giuliana vollero fare il tabernacolo per
collocarvi la testa della Santa mentovata,
spacciarono lettere fuori d’ Italia o spedirono
cavallari o fanti a posta per invitare orafi
stranieri cui affidare il lavoro ? Sì, proprio al
lora era il caso di cercarne stranieri o fore
stieri, quando in Perugia l ’oreficeria era in
fiore, come la Matricola di quest’arte ne fa fede!
— Senti, mio caro cicerone, se tu vuoi
persuader me su questo argomento, puoi smet
tere di citare esempj ; se vuoi persuadere chi
impugna la tua opinione puoi anche smettere,
perchè non c’è peggior sordo di chi non vuole
udire. Io adesso giurerei sulla tua parola, e
posso accertarti che non sono solo ad averci
tanta fiducia. E poi, un po’ di storia la sap
piamo tutti , e nessuno ci darà ad intendere
che le orerie e gli smalti che possediamo sieno
di artefici stranieri, se prima non avrà pro
vato che il Fini guerra, i Roscetto e Lautizio
di Meo, il Foppa, soprannominato il
Cara-
dosso,
il Lucagnolo, il Cellini e tanti altri,
sieno nati in Germania, nel Limosino o nella
Svizzera, scambio che in Italia. Dunque lascia
che ciascuno pensi a suo modo, e dimmi
qualcosa intorno ai reliquiarj di Pordenone.
— Grazie, cortese lettore, della buona opi-
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