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« di quella del Castiglione ; e finalmente

« autor d’ uno stile che confina col Corto-

nesco........ Singoiar talento ebbe nel rap­

presentare i fanciulli, e lo affinò con la

« imitazione del fiammingo. Gli adoperò in

« ogni composizione per rallegrarla, e in al-

« cuni palazzi ne intessè fregi assai gen-

« tili ecc. »

L

an zi

,

Stor. pitt.,

V, 347).

Ebbe Domenico tre figliuoli, Paolo, Antonio

e Gio. Battista, tutti tre pittori ed istruiti

da lui.

Osserva il N. 9 : « Continenza ricamata

(secolo X V III) ».

— Continenza ! ? o che cosa è la

Conti­

nenza?

Io conosco , con questo nome , sol­

tanto quella virtù forzosa dei vecchi come

me, effetto naturale dell’età.

— Qui non si tratta di virtù , ma di ma­

teria. La

Continenza

è il

Velo omerale,

o

sia quel telo di seta bianca della lunghezza

di circa due m etri, più o meno riccamente

ricamato nel contorno e nel mezzo, che si

pone sugli omeri al sacerdote quando deve

impartire la benedizione coll’ostensorio o colla

pisside, o quando porta il Viatico. In Piemonte

è chiamato Continenza, sta bene, ma il Cata­

logo è fatto per gli italiani e per gli stranieri

e deve essere scritto in italiano.

Ecco (N. 10) un elegante tabernacolo esa—

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