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formelle quadrilobati cogli stessi archi, or­

nate di un rosone a smalto, e la sesta simile,

ad arco a tutto sesto, dentrovi il crocifisso a

rapporto; che le due parti esagone del fusto

sono decorate di fenestrette bifore con lo

stesso arco, e luce di smalto turchino; final­

mente , che il nodo ha sei prismi sporgenti,

a contorno di sei archetti, con rosette di

smalto. E passiamo alla vetrina E.

Osserva la pianeta di N. 5 con il bel fregio

ricamato di oro e di seta a svariati colori.

Qui pure sono le ghiande come quelle tre del

fornimento della coppa di cocco sotto il N. 3

della vetrina B ; e siccome anche questa pia­

neta appartiene alla Cattedrale di Aosta, cosi

credo che sia dello stesso donatore della coppa,

e che questi fosse di casa Della Rovere. Se

mi sbaglio, pazienza.

Il

« Palliotto

(sic)

d’ altare (!?) ricamato

« e con pitture di Domenico Piola (X V II

« secolo) » , è un lavoro di molto pregio e

per il ricamo a fioroni e per le figure e le

testine d’angeli dipinte su raso bianco. Do­

menico Piola genovese, fratello di Pellegro,

morto di coltello a ventitré anni, nacque nel

1628, e morì nel 1703. « Fu istruito da Pel­

legro, e dal Cappellini, compagno di Va-

« lerio Castelli in molti lavori, e seguace

« della sua maniera per qualche tempo ; poi

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