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(fine del secolo XV II) ». Descritta con tanta

parsimonia di parole è cosa di niun pregio,

laddove, invece, è pregevolissima per la stoffa,

velluto rosso contrattagliato a fioroni su fondo

di filo d’argento, e pel donatore, Carlo Gio.

Battista di Simiana marchese di Pianezza,

cavaliere dell’Ordine. V ’è lo stemma contor­

nato dal collare, partito — nel primo di Si­

miana, d'oro sparso di fiordalisi alternati con

torri, il tutto d’azzurro ; nel secondo d’Isnardi,

d’ argento all’ aquila di nero col volo ab­

bassato, rostrata e membrata di rosso, coro­

nata di nero—. Questa è della seconda moglie

del marchese, Anna Vittoria Cristina, sposata

nel 1695. Perciò il dono fu fatto tra il 1695

e il 1706, anno in cui il di Simiana morì.

Col N. 22 è segnata una « Tovaglia rica-

« mata (fine del secolo XV I) ». Ha un assai

grazioso fregio di puttini e fogliami di seta

a smaglianti colori fatto sur una stoffa bianca,

con bel disegno e finita esecuzione, e meri­

tava che se ne facesse la descrizione. Appar­

tiene al mio collega D. Deo Gratias Perrando,

insigne cultore degli studj preistorici e mi­

neralogici.

Finalmente, osserva (N. 25) questa « scul-

« tura in avorio raffigurante il giudizio finale

t (secolo XV II) ».

— È un’opera ammirabilissima, e il Cata— 137 —