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— Con queste spiegazioni ho capito qual­

cosa.

« Il Calice (secolo XV ) » di argento indorato

e della forma ordinaria di quei tempi, ha ro-

aoncini di smalto nel nodo, e nel piede lo

stemma De Bussy-Gorrevod di Savoia , —

partito, il primo inquartato di azzurro e

oro, ¿il secondo di azzurro ad un capriolo di

argento —.

Col N. 15 è segnato un « Palliotto

(sic)

d’altare ( ! ? ) , intaglio in legno del XIII

secolo) ». E sarà un

paliotto

, ma mi pare

che sia troppo basso (0“ ,85) per crederlo de­

stinato a questo uso. Ma sia così : poteva,

almeno , il Catalogo aggiungere che v i è

rappresentata la vita di Gesù Cristo dalla

nascita alla resurrezione, anzi, anche a ciò

che deve avvenire, al Giudizio finale. Poteva,

pure, dirci che è lavoro italiano.

Il N. 20 è una tavoletta rappresentante la

« Madonna con bambino, di stile bizantino »,

dice il Catalogo. Questo piccolo e pregevole

dipinto è stato presentato dal collega cava­

liere Promis , che credo abbia fatto le più

grandi maraviglie sentendolo dichiarato

di

stile bizantino,

sebbene porti le sigle MT

(

mater

) , DI

(dei

) , e IHS

(iesus

) , XPS

(c

hristus)

in lingua e caratteri latini !

Osserva (N. 21) la « Pianeta in velluto

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