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logo non vi spende su nè pure una parola

per descriverla.

— Ringrazia Iddio che ti ha detto il sog-

getto, cosa che dimentica tanto spesso. Il

disegno non è, in verità, in tutte le sue parti

purissimo nei contorni ed inappuntabile nelle

proporzioni, ma è maraviglioso il lavoro di

quella miriade di figurine di tutto tondo o

aggruppate in tante diverse posture, o isolate,

o librate in aria, o poste sul suolo in modo

che di tanti gruppi e figure si forma un

gruppo solo, la composizione intera, il Giu­

dizio finale. E tutta questa popolazione di

buoni e di cattivi, di destri e di sinistri, di

santi e di dannati, di angeli e di diavoli, col

Giudice supremo e la Madre sua è stata scol -

pita sur un pezzo di avorio alto 0m,20, largo

0m,13, grosso 0m,08! Bisogna ringraziare il

conte Emanuele Bertone, che ne è il possessore,

di averlo messo alla Mostra.

Ora passiamo alla vetrina F, ove sono pa­

recchi oggetti appartenenti alla M. del Re.

Osserva, sotto il N. 3 « l'Ostensorio (XV se­

colo) », e ti basti di sapere dal Catalogo che

è un Ostensorio. E dice il vero, ma doveva

descriverne la forma. E un Tabernacolo d’ar­

gento indorato di stile gotico alto 0m,60 con

piede esagono mistilineo, fusto esagono con

nodo formato da sei edicolette con arcate,

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