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« fiorirono ne’ secoli X V I e X V II, un’ altra
« fabbrica di maiolica venne fondata da Gior-
« gio Rossetti di Marcello con RR. PP. 5
<t ottobre 1725 ; ecc. » Ma sulla fabbrica di
Torino nel secolo X V I al tempo di Emanuele
Filiberto non sono stati pubblicati ancora
documenti che ne provino in modo incon
trastabile l ’esistenza. Il ch.m0 marchese Giu
seppe Campori pel primo pubblicò
( Notizie
stor. e artist. della Maiolica e Porcellana
di Ferrara nei secoli X V e X V I,
3“
ediz.,
Pesaro 1879, p. 66 e 67) quattro mandati di
pagamento ai maestri vasari
Orazio Fontana
ed
Antonio Nani
d’ Urbino per vasellame di
maiolica venduto al duca Emanuele Filiberto
negli anni 1562 e 1564. E poiché in uno di
questi il Fontana è detto —
Capo mastro
de vasari de S. Alt.
— , il Campori con
chiuse « che quell’artefice era allora al ser-
« vizio effettivo del Duca,.... e che aveva
« introdotto la sua arte in Torino per conto
« di quel principe ». A questa logica con
clusione si attenne il eh.“ 0 avvocato cav.
Gio. Vignola nella sua preziosa monografia
—
Sulle Maioliche e Porcellane del Pie
monte
— (
Torino
,
Fratelli Bocca, 1878),
per istabilire che realmente qui esisteva in
quel tempo una fabbrica di majolica; aggiun
gendo a conferma un fatto irrecusabile, un
monumento, insomma, che è il piatto circolare
a traforo conservato nel Museo civico, che
pel rovescio ha la scritta : —
Fatta in
—
Torino adi
—
12 de setebre
—
1577
— .
Io potrei riportare altri documenti intorno al
Fontana ignorati dal Campori e dal Vignola,