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Essi hanno trovato nei letti decorrenti ciot­

toli di pietre dure, come : serpentino, cloro-

melanite, afanite, diorite, a foggia di man­

dorla, o di lagrima, o di cuneo, e con queste

pietre, per confricazione con acqua e arena,

hanno fabbricato le loro armi e gli altri stru­

menti da taglio. Nelle due mentovate pro-

vincie rarissime sono le cuspidi di frecce o

di lance che si fecero soltanto di selce; e le

rarissime trovate, o vi sono state portate da

altre regioni già fatte, o vi si portò la ma­

teria grezza per farle. Andiamo nelle Puglie,

e specialmente sul promontorio garganico, e

l à , dove sono montagne di selce, troviamo

gli indicati strumenti, bellissimi, e di non

comuni dimensioni, tutti fabbricati di piro-

maca a scheggiatura. Dunque, ragionando

secondo i principj esposti, nel Piemonte e

nella Liguria abbiamo il periodo

neolìtico,

nella Puglia

Varcheolitico ;

per conseguenza

gli Apuli sono i primi e i Liguri e i Pie­

montesi sono i secondi fra gli antichissimi

abitatori, fra i

popoli,

dirò cosi,

preistorici

d’Italia. Io, in verità, non lo credo; anzi

sono certissimo che quando quelli facevano

armi e strumenti di

selce scheggiata,

questi

facessero le une e gli altri di

pietra levigata.

Ma lasciamo ai dotti la questione sulla prio­

rità di questi popoli e delle opere lo ro , e

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