tavole di N. 106 e 107, ed in questa seconda
vengono poi appresso i raschiatoj ovali, lu
nati, triangolari, a cucchiaio. Bellissimi so
pra tutti sono quelli ovale e triangolare di
Sansevero, e lunato della Valle della Vibrata.
La tavola di N. 108 contiene alcuni
dischi
di selce di uso ignoto, e cuspidi di lancia o
di lanciotto a foglia di lauro, di ulivo, a mo’
di triangolo isoscele; e così si continua nelle
tavole di N. 109, 110 e 111. Il Gargàno ne
dà la massima parte, alcune provengono dalle
Marche e dall'Umbria, una sola fu trovata in
Villareggia (Ivrea). Osserva bene (tavola 110)
questa serie di denti di squalo; essi
ab a n
tico,
vennero usati per punte di lance e di
frecce, e ne fu poi imitata la forma triango
lare, a base retta o curva, nelle frecce di
selce.
Le tavole di N. 112 e 113 contengono 141
cuspidi di frecce triangolari peduncolate, ed
alcune a foglia d’ulivo ed a mandorla, pro
venienti da varie regioni d ’Italia. Tra le prime
sono da osservare quella a lati dentati (Mon-
tecastrilli) e l’altra di cristallo dì rocca (Lago
di Varese).
La tavola di N. 114 ha 94 esemplari di
frecce a mandorla tra abbozzate e compiute,
92 di selce e 2 di cristallo di rocca, tutte pro
venienti dalle palafitte del Lago di Varese.
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