Tronto (Ascoli-Pioeno). Ed a proposito di
quelle di Bomarzo, devi sapere che gli abi
tanti di quel paese le credono piovute dal
cielo per intercessione di S. Anseimo, ve
scovo e protettore del luogo, quando assaliti
dai Saraceni si raccomandarono a lui per es
sere, come furono, liberati. Per ciò, colà sono
dette
Ghian de di S. Anselm o ,
e sono por
tate, anche ora, appese al collo come amuleti
sacri da quei buoni credenti. Quella di are
naria fu trovata in una tomba apula (Santa
Monaca) presso Sansevero; quella nera, di
terra cotta, si rinvenne in una tomba etrusca
di Castel d’Asso (Viterbo).
Nella tavola di N. 120 sono riuniti alcuni
amuleti antichi e moderni. Gli antichi sono
una piccola scure di cloromelanite con prin
cipio di foro, una freccia triangolare pedun
colata con filo di bronzo avvolto attorno, un
ciondolo di arenaria a mo’ di lucchetto, tre
agate ovali ed una freccia romboidale legata
in argento con appiccagnolo, portata appesa
al collo da un contadino di Porto S. Giorgio
(Fermo) per essere preservato dalla folgore.
Chè tu devi sapere come, fino da antico tempo,
vi fosse la credenza che queste pietre lavo
rate dalla mano dell’uomo fossero piovute dal
cielo, e fossero proprio il fulmine o saetta,
come si dicono nelle diverse lingue e nei d ia