glianza delle forme, sebbene sieno fabbricate
in due diversi e fra loro lontani paesi. Os
serva la bella
scure
a mandorla (Num. 63,
lunga 0m,174, larga 0ra,105), trovata nel
Largo del Cotìno (Vico Gargànico), di gran
dezza straordinaria e con una patina che fa
fede dei molti secoli che stette sepolta ; e
V asce
di forma ellittica, di Num. 82 (lun
ghezza 0m,17), trovata presso Sansovero, più
unica che rara.
Tutti gli altri esemplari sono ordinatamente
disposti sopra 12 tavole; e siccome sarebbe
cosa troppo lunga farne una minuta rassegna,
cosi ti accennerò quelli Soltanto che sono per
qualche loro specialità meritevoli di partico
lare attenzione. Osserva nella tavola di N. 104
il bellissimo coltello a foglia di salcio, di sor
prendente sottigliezza (lunghezza 0m,16), e
l’altro terminato nella punta a fiamma (lun
ghezza 0m,17). Nel mezzo, vedi quella pietra
scura con alcune strie fattevi per lo lungo?
Quella è il nucleo di selce onde, con un sol
colpo bene aggiustato di pietra più dura e
tenace, si staccavano schegge per tutta la lun
ghezza, da farne coltelli e raschiatoj.
Nella tavola di N. 105 è un bel coltello col
suo manico (lungh. 0m,110), e un nucleo con
porzione di coltellino unito che non fu stac
cato interamente. Seguono altri coltelli nelle
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