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sinistra di una statuetta, due statuette virili

arcaiche, e due pezzi informi che credo sieno

aes rude.

Tutte queste anticaglie provengono

dai sepolcri di Civita e di Ordona, da San­

severo, da Montecastrilli e da Brescia.

Ora osserva bene quest’armilla (N. 132) a

mo’ di sanguisuga, con la bella patina sme­

raldina che la ricopre somigliante allo smalto.

Se si trovasse una di tali armille nei nostri

Musei, nei quali, fino a poco tempo addietro,

non si notò mai il luogo di provenienza delle

anticaglie, si direbbe che è venuta dai paesi

del Nord. La nostra armilla, invece, è stata

trovata in un sepolcro del tenimento

Garretta,

presso Valle Lomellina

( a ) .

Ed affinchè gli

archeologi non abbiano a fantasticare un’an­

tichità

preistorica

di quest’armilla, sono state

messe qui le due monete imperiali, trovate

nei sepolcri vicini, di Massimino Cajo Giulio

Vero (235-238) e di Filippo 1 Marco Giulio

(244-249).

Compiuta la rassegna degli oggetti di

bronzo, veniamo agli oggetti di ferro, o sia

alla

Età del ferro.

Tutto ciò che ho detto

(a)

Questa armilla mi fu donala insieme con

le

monete ed i vasi (N.

149-155)

dalla signora

Amalia

Bianchi da Casale; e qui le ne rendo pubbliche

e

sincerissime grazie. Le accennate anticaglie, Qnita

la Mostra, passeranno a far parte del Museo Nazio­

nale di Artiglieria.

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