nuiamo le nostre osservazioni. Guarda questa
bella collezione di vetri : tazze, patere, un
guentari, vasetti ansati bianchi, verdi, tur
chini, gialli e paonazzi , ammirabili per le
forme e per la finitezza del lavoro. Quell’anello
di vetro sagomato, credo che sia un braccia-
letto. Ecco altri bastoncelli cilindrici a spira,
di varj colori tutti filettati di bianco, od uno
giallo a sezione quadrata, che già sappiamo
che cosa sieno. Osserva la collana di ambra,
assai pregevole per la grossezza delle pallot
tole, 9 di numero, digradantisi dalla mediana
alle estreme. Di bronzo, osserva gli specchi,
dei quali pregevolissimi) è il maggiore, for
nito del manico, cui fa bell’ornamento il con
torno centinato; i manichi di vasi e la ro-
tellina che potrebbe essere una
Falera,
anzi
la giudico addirittura
Falera,
e infine l'urna,
la fibula inargentata, e, di oro, una piccola
fibula.
Ora, guarda qui, facendo astrazione per un
momento dall’arte e dalla storia, questo te-
soretto di
ottocento gramm i
d’oro purissimo,
oro di coppella, presentato dal signor Isacco
Muggia, cui Dio perdoni la rottura fattavi
per assicurarsi che era tutto oro. Non ti fa
venir l ’acquolina in bocca il veder qui tanta
grazia di Dio nei nostri felicissimi
tempi sto
rici,
in cui sappiamo come si chiama questo