PIETRE DECORATIVE E SCULTURALI DEL PIEMONTE
tale materiale non si potrebbe comprendere fra gli
ornamentali, se non che la lavorazione perfezionata,
con la molatura dei giunti delle piastrelle (IO), per
mette applicazioni con risultato elegante, quindi
anche decorativo. Assai in uso ora, ben aderendo alla
nitidezza novecentista, la lucente bargiolinafu già co
nosciuta e ricercata da Leonardo da Vinci ed usata nel
'600 e nel 700 per pavimentazione di chiese, del
Palazzo Madama, della Basilica di Superga.
Al gruppo degli
scisti cloritici-talcosi
e
serpentinosi
spetta quella varietà di
pietra oliare,
che è una ser
pentina con avanzi di olivina inalterata e miscela di
talco, dorite e actinolite, che si trova a Bognanco
nell'Ossola e ad Oira sul Lago d'Orta. È una pietra
nerastra, macchiata di grigio, tenera ma tenace, che
si presta bene al lavoro del tornio col quale, anni
addietro, si ottenevano da questo materiale tubi per
condotta d'acqua. Questo uso non giustificherebbe
la citazione della pietra fra le decorative, se come
tale non fosse stata usata nel secolo XV durante i
lavori già ricordati a proposito del Duomo di Milano
e della Certosa di Pavia. G'* :l R-"‘elli ha riferito che
di questa pietra oliare OSàw.una e di Oira furono
scolpiti i capitelli corinzi delle colonne nella Parroc
chiale di Intra; e sono ricordate dalle guide artistiche
il bel portale, in egual materiale d'Oira. della Chiesa
dell'Assunta alla salita del Sacro Monte di Orta, e la
bella porta - in stile Secolo XV I - all’ingresso della
vicina Isola del Lago. É ancor più interessante ricor
dare quanto il Malaguzzi-Valeri - nell'opera già citata
sull'Amadeo - osserva sulla policromia cara al grande
artista e resa viva nelle sue opere: associava l'Amadeo
ai marmi bianchi la scura pietra di Oira, ed accen
nando ai medaglioncini (Imperatori romani), scolpiti
in questa pietra e ornanti la facciata della Certosa di
Pavia, ricorda l'A . l’altro medaglioncino: quello ap
posto dopo la morte, a ricordo deH'Amadeo. sul
gugliotto eretto dallo scultore ed architetto insignè.
sul Duomo di Milano.
• ••
Queste le principali pietre decorative e sculturali
del Piemonte: ricchezza del suolo di questa fortunata
regione, pregio notevole di molte costruzioni che
fanno belle le città italiane e straniere con la superba
tenacia del materiale, con la sinfonia mirabile delle
tinte, con la gioiosa composizione delle varie rocce
scacchiere.
Architetti torinesi, il compito di diffonderle
lU v w tim M te - u n i In p u l i i
(A rc h .
Vietti •Violi)
scuro -. per la severità della tinta prevalentemente
verde o bigio-violaceo scuro, per l'abbondanza dei
depositi e per la compattezza del materiale, po
trebbero avere ottimo impiego. Furono usate lar
gamente dal sec. X al XIII; in Piemonte nella costru
zione del Castello di Verrès (Val d'Aosta) e della
Sagra di S. Michele. A Torino, non vi è altra traccia
di questa roccia che la cornice alla porta del palazzo
barocco delle Assicurazioni, in via Consolata.
Per i lavori di restauro della Sagra di S. Michele
i utilizzata roccia simile a quella usata in antico e
ricavata sul posto.
Per il gruppodei
iw lc n c h ti
e delle
f n n M
con
viene ricordare le quarziti scistose, contenenti suffi
cienti quantità di mica - di solito muscovite bianca o
verdognola- divisibili in lastresottilie resistenti.come
avviene per le così dette borgioline- da Barge netta
parte alta del M. Bracco.
Ridotta in sottili quadrelli, la quarzite
dura ed assai resistente, si i
mentazione e nelle opere di