'P a d ,, (orig. mm. 360 x 305, dieci tavole). Il Quadriennale d'Arte Naz.. Roma 1935
tici e di molti acquirenti oscilla fra gli effetti delle
mezze tinte, i tagli lunghi serrati, il virtuosismo tec
nico del secolo scorso, e gli impressionisti che trat
tano il legno come un'acquafòrte.
Ma oramai Servolim ha inteso pienamente l'in
tima sua voce, ed opera alla maniera dei primi lon
tani incisori su legno di filo, convinto che la silo
grafia sia, fra le arti incisorie, la più aristocratica
per i mezzi semplici e schietti.
Fra le correnti moderne — tradizionalismo, im
pressionismo e razionalismo — accetta e segue l’ul
tima: i razionalisti del legno inciso sono per lui i
veri silografi che. combattendo la raffinatezza otto
centesca, — quando la silografia fu arte riproduttiva
— sono contro la invadenza del gusto pittorico, per
ritornare alla logica costruttiva del Quattrocento,
quando gli artisti, rispettando la materia, cercavano
sopratutto la essenzialità.
Se esaminiamo, infatti, il gruppo degli ultimi
lavori servolimam troviamo viva rispondenza fra il
pensiero e l'opera: sintetismo, costruzione, sempli
cità. tramonto della linea, forza della massa, ricerca
volumetrica, vivo gioco del bianco e nero. Ammirate
infatti: Desco
familiare. I predestinati. Madre e figlio,
Mio padre.
Sin da quattordici anni incomincia ad entrare nelle
mostre d'arte. Dal lontano 1920 ad oggi è presente
ad ogni esposizione; capace di partecipare a ben
undici raduni nello stesso anno, con lavori differenti,
così come fece nel 1930. Anche alla prossima X X Bien
nale di Venezia presenterà per invito un gruppo di
opere.
Nella stessa Torino espone in quattro o cinque
epoche diverse: l’ultima volta, l'anno scorso, invi
tato dalla «Società Amici deH’Arte».
Il suq nome ha superato le Alpi e l’Oceano:
Kosice. Budapest, Melbourne. Vienna, Praga. Mo
naco, Varsavia. Cracovia. Marsiglia, Los Angeles,
Chicago; e non lo troviamo solamente espositore,
ma membro di giurie a Bruxelles, e commissario
esaminatore in concorsi statali.
S
ERVOLINI E LA SILOGRAFIA