appartengono alte rocce note col nome generico di
rocce ofìolitiche, alle quali spettano anche i gabbri
granatifieri ed altre varietà della stessa roccia. Alla
medesima categoria sono da riferire ancora le ftrt-
M d ,
o rocce ad olivina, caratterizzate da estrema
basicità, non solo per mancanza di quarzo, ma anche
di feldspati e feldspatoidi. Queste
peridotiti
sono più
omenoprovonoarnenieserpen
unizzste
. /morenesono
bracciate o venite di sottana di natura diversa, ordi*
nanamente calcarea» Dianca o veroe cntara* sono
dette
ofkaki
(erroneamente monttf
verdi),
in giaci*
Municipale.
calcari cristallini, compresi i
cwccfin, sono fre
quenti nelle Alpi piemontesi, in
banchi intercalati
fra gneiss e micascisti; caratteristici
in particolare
gli affioramenti della bassa
Vai Sesia
(7),
della bassa
Valle Strana, quelli deU’Ossola
e tra Arona
e
Bri*-
PIETRE DECORATIVE E SCULTURALI DEL PIEMONTE
rilità della sienite levigata e lucidata, È notevole
l’applicazione di questa roccia nell’attuale edilizia
torinese: così i colonnati della nuova via Roma, da
piazza Castello a via Cesare Battisti (lato sinistro)
sui quali l’ambrato e leggero travertino trova ottima
base ed elegante contrasto. Non da molto tempo
giustamente apprezzata, la
sienite della
6
alma
fece il
suo primo decoroso ingresso in Torino con l'altis
sima snella colonna di piazza Consolata, su cui la
bianca statua della Madre protettrice della Città
poggia in mistico ed elegante accordo.
D I O R I T I
Sono le dioriti esse pure rocce intrusive: hanno
prevalenza di un plagioclasio sodico-calcico, in asso
ciazione con miche, anfiboli o pirosseni. Vi son dioriti
quarzifere, prevalentemente anfiboliche, talvolta con
pirosseno e d’ordinario con ortoclasio accessorio:
tale è quella del massiccio di Val Chiusella. Più ba
siche e in generale non quarzifere, micacee, anfibo-
liche, pirosseniche e del pari con ortoclasio acces
sorio, sono le dioriti frequenti nella zona basica
eruttiva d'Ivrea e specialmente in Val Sesia. Le dio
riti. di struttura ed anche di bell'aspetto granitoide,
dànno ottimi materiali da costruzione e decorazione,
con proprietà sostanzialmente non diverse da quelle
dei graniti come provano le eleganti colonne di via
Roma, da piazza Castello a via Cesare Battisti (lato
destro), in diorite di Vico Canavese.
Nella
Relazionesul serviziominerarionell'anno 1933,
n. 59. 1935, Distretto di Torino, si accenna alla Cava
di
diorite di Cuzzago
(Novara), i cui blocchi sbozzati
massimi ottenuti finora — m. 2,50 x I x0,80 — sono
trasportati per ulteriore lavorazione a Milano.
••*
Della categoria delle rocce eruttive fanno parte
anche i
Gabbri,
altrimenti detti
Eyfaddi,
che risul
tano essenzialmente di plagioclasio o diallaggio: sono
presenti nella regione del Monviso, in Val Sangone
e nella Valle inferiore della Dora Riparia. Impiegate
nell'arte muraria, soltanto eccezionalmente sono trat
tate come materiale decorativo, come ne è esempio
il gabbro anfibolia) di Cuzzago. sopra accennato, che
passa sotto il nome di diorite. Belle rocce sono i
gabbri zonati di Val Mastallone (Val
•***"“
menti specialmente connessi ai calcescisti della così
detta
zona delle pietre verdi.
Sono pietre decorative
di bella apparenza, molto usate in Piemonte (verde
di Varallo, verde di Susa, verde Alpi - cave sopra
Cesana -, verde di Rochemolles) e in opera negli
interni, al riparo dalle intemperie, per altari, colonne,
balaustre, zoccoli di vetrine, cornici di aperture di
negozi, tavoli da caffè, pavimenti, ecc.
CALCARI
e
DOLOMIE
Sono rocce carbonate, sedimentarie, formate ri
spettivamente ed essenzialmente da calcite e da
dolomite; di struttura, aspetto e colori svariati; i
calcari sono solubili con effervescenza in acidi diluiti,
mentre le dolomie lo sono pure, maa caldo. I calcari
si formano per via organogena o per deposito chi
mico; ad ogni calcare, suscettibile di essere tirato
a pulimento, ed usato come pietra decorativa, nella
tecnica, si dà il nome di mar~'n
D'origine per deposito ci... .co ^stalattitico) sono
gli alabastri, calcarei od orientali, e specialmente pre
giati sono gli alabastri onici o zonati. Fra questi è da
ricordare l'alabastro (triassico) di Busca è Piasco
(Cuneo) lionato-scuro, splendido per i passaggi e
sfumature di tinte bianca, gialla, rossiccia. Il festoso
'700
usò con grande larghezza di questo ricco marmo
e a splendide decorazioni servì a Torino, special-
mente nella chiesa di S. Filippo, di S. Tommaso, alia
costruzione di tutti gli stipiti del salone d'onore del
Palazzo Municipale, come copertura di consolles al
Palazzo Carignano, caminiere e medaglioni al Palazzo
Reale.
Marmi propriamente detti sono i calcari cristal
lini, a struttura granulare o saccaroide, frequente^
mente in masse comprese fra gli scisti cristallini, e
quando essi contengono in abbondanza minerali sili
cati accessori - dovuti al metamorfismo - il calcare
assume il nome di calcefiro. Varietà di questo tipo
sono i cipollini contenenti miche, a tendenza e strut
tura scistosa, con zone di diverso colore: non sono
sempre distinguibili dai bardigli e, come questi, pre
sentano zonature più scure o più chiare; si distin
guono varietà diverse, listati, zonati, screziati, fio
riti, ecc. Ad esempio, ricordo il pregiato cipollino
dorato di Valdieri. Riferisce il prof. Sacco (pjg. 24)
che del cipollino dorato di Valdieri, nel 1914. si spedi
rono a Londra 12vagoni in colonne (diam. 0,90xéJSO
di altezza) destinate al Salone del nuovo Palazzo